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la nascita dei vangeli pt2 - Coggle Diagram
la nascita dei vangeli pt2
IL PERCORSO STORICO CHE HA PORTATO LA CHIESA DELLE ORIGINI A METTERE
PER ISCRITTO LA PREDICAZIONE DEGLI APOSTOLI NEI VANGELI E POI A
SCEGLIERE L'ELENCO DEI VANGELI DA RITENERE UFFICIALI, COPRE TUTTO IL
CORSO DEL PRIMO SECOLO DOPO CRISTO E TERMINA SOLO ALLA FINE DEL
SECONDO.
PER PROCEDERE CON MAGGIORE CHIAREZZA, USIAMO LO
STRUMENTO DELLA LINEA DEL TEMPO!
Morte
di Cristo
Predicazi
one degli
Apostoli
Protovan
geli della
Pasqua
Vangelo
di
Marco
Vangeli
di Matteo
e Luca
Vangelo
di
Giovanni
Altri
Vangeli
Prime
eresie
Vangeli
eretici
Scelta
del
Canone
Facciamo cominciare il processo storico della nascita dei Vangeli
con la data convenzionale della morte di Cristo: anno 33 d.C.
Una prima fase di trasmissione orale:
la predicazione degli Apostoli.
Inizialmente le prime comunità cristiane
conoscono una forma di trasmissione
orale della notizia di Gesù: gli Apostoli
percorrono le strade del mondo antico
predicando.
Nei primi anni della storia della Chiesa, i cristiani non si
preoccupano di mettere per iscritto la predicazione degli
Apostoli per trasmetterla alle generazioni future, perchè erano
convinti che Gesù sarebbe tornato subito, di li a pochi mesi o
pochi anni ad instaurare il Regno di Dio.
E' la fede cristiana nel ritorno di Gesù:
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Come dice il Credo Niceno Costantinopolitano.
Questa credenza nel ritorno immediato, creava anche non pochi
problemi in alcune Chiese primitive.
Con cristiani che attendevano in modo così spasmodico il ritorno
di Gesù da trascurare ogni altra attività.
Di questo troviamo traccia anche nella seconda lettera inviata da
San Paolo ai cristiani della città di Tessalonica:
"Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente,
senza far nulla e in continua agitazione. A questi tali ordiniamo,
esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane
lavorando in pace".
Il passare degli anni si incarica di far capire a tutti che il ritorno di
Gesù andrà aspettato molto più a lungo di quanto si potesse
prevedere.
Per salvaguardare la predicazione degli Apostoli dal passare del
tempo e poterla trasmettere alle generazioni successive, era
necessario metterla per iscritto.
I primi scritti cristiani: i PROTOVANGELI DELLA PASQUA
Inizialmente i cristiani non scrivono dei Vangeli completi, cioè
scritti che abbracciano l'intera esistenza di Gesù, ma mettono
per iscritto le parti della predicazione degli Apostoli ritenute più
importanti, quelle riguardanti la Morte e Risurrezione di Gesù:
sono i Protovangeli della Pasqua.
Protovangeli , dal greco "protos" cioè primi. E' la più antica
versione dei vangeli riguardante solo gli episodi della Pasqua
Compaiono anche altre raccolte tematiche di scritti cristiani: le
parabole, tutti i miracoli di Gesù, i suoi detti...
Il primo Vangelo: IL VANGELO DI MARCO
La prima chiesa cristiana che intuisce la possibilità di usare gli
scritti già esistenti per stendere una vita completa di Gesù, un
Vangelo vero e proprio...
...è quella
di Roma, che incarica Marco,
giovane segretario di Pietro,
di stendere il Vangelo.
Le fonti del Vangelo di Marco, cioè il luogo dove egli ha preso le
proprie informazioni su Gesù, sono due:
Una fonte scritta: cioè i Protovangeli della Pasqua
Una fonte orale: la testimonianza dell'Apostolo Pietro
Ci sono due ipotesi sulla datazione di Marco.
La prima ipotesi lo colloca verso il 70 d.C.
La seconda ipotesi lo retrodata di dieci anni, collocandolo verso
l'inizio degli anni '60 del primo secolo.
Questa seconda ipotesi si basa sulla
datazione al Carbonio 14
di un frammento di papiro
rinvenuto nelle grotte di Qumran,
sul Mar Morto, collocato nel 62 d.C.
e che per alcuni sarebbe
un frammento di Marco
IL VANGELO DI MATTEO E IL VANGELO DI LUCA
Sull'esempio del Vangelo di Marco, anche altre comunità
cristiane stendono il proprio Vangelo.
Quasi
contemporaneamente,
dopo l'80 d.C. vengono
pubblicati i Vangeli di
Matteo e di Luca.
Mentre il Vangelo di Luca viene scritto in un ambiente culturale
più mediterraneo, probabilmente ad Antiochia di Siria...
...quello di Matteo mostra invece fortissime influenze
anticotestamentarie, ed è stato scritto quindi in un ambiente di
cultura ebraica.
Sia Matteo che Luca mostrano di aver avuto fonti comuni.
E' opinione ormai prevalente fra chi studia i Vangeli che Marco e
Luca abbiano usato come fonte lo stesso Vangelo di Marco.
Raccontano gli avvenimenti con una scansione cronologica simile e
in maniera omogenea, al punto che potrebbero essere letti in
parallelo.
I Vangeli di Marco, Matteo e Luca, per il loro parallelismo, vengono
chiamati Vangeli sinottici (dal greco syn, "insieme", e opsis,
"visione"), cioè "simili".
IL VANGELO DI GIOVANNI
Per ultimo, a cavallo tra il primo ed il secondo secolo, vede la
luce il Vangelo di Giovanni.
La tradizione cristiana ha
sempre identificato con
l'Apostolo Giovanni l'autore.
Probabilmente la scuola dei suoi
discepoli si incaricò di mettere
per iscritto e pubblicare gli
insegnamenti del maestro che,
pur essendo il più giovane degli
Apostoli, molto difficilmente
poteva essere ancora in vita alla
fine del primo secolo.
Sicuramente a conoscenza dei tre Vangeli sinottici, Giovanni
elabora un racconto molto più complesso, che costituisce un
approfondimento delle verità di fede già esposte nei Vangeli
precedenti.
Non utilizza fonti comuni con i tre sinottici e quindi risulta
completamente a sé stante.
Abbiamo visto che i Vangeli sono il frutto della volontà delle
chiese primitive di salvaguardare dal trascorrere del tempo la
predicazione degli Apostoli e poterla quindi trasmettere alle
generazioni future...
...perché allora solo quattro comunità cristiane mettono mano
all'opera di stesura del Vangelo?
...effettivamente, verso la fine del primo secolo, assistiamo in
moltissime chiese al fiorire di numerosi vangeli, che si
accompagnavano a quelli più famosi e antichi di Marco, Matteo
e Luca.
Era una situazione molto fluida, nella quale la molteplicità di
testi sacri non era vista come un problema.
Con l'ingresso della Chiesa nel secondo secolo dopo
cristo, si inizia però ad assistere ad un fenomeno di
frammentazione.
Le comunità cristiane crescono nei numeri e nella loro
diffusione, anche se il cristianesimo resta ancora un
fenomeno delle grandi città e non delle campagne.
Ma inizia a prodursi una certa differenziazione...
Subendo l'influenza della cultura greca o a volte di particolari
dottrine dell'ebraismo, alcune comunità cristiane iniziano a
sviluppare letture e interpretazioni della figura di Gesù Cristo
che si differenziano dalla fede degli Apostoli.
Nascono le prime eresie.
Sant'Ireneo Vescovo di Lione (130-202 d.C.) in una delle sue
opere più famose, l' Adversus Haereses scritto attorno al 180
d.C. ci lascia un elenco completo dei nomi e della descrizione
delle eresie che si erano
sviluppate nella Chiesa.
Anche le comunità di cristiani eretici iniziano a mettere per
iscritto i loro Vangeli, che, ovviamente, sono Vangeli eretici.
Inoltre la tendenza, assai diffusa nel mondo antico, alla
pseudoepigrafia, cioè all'attribuzione di un testo ad un autore
non effettivamente responsabile del testo in questione, per
aumentarne l'autorevolezza, rendeva il tutto ancora più
confuso...
La molteplicità di Vangeli, che in passato era avvertita come una
forma di ricchezza, inizia ad essere avvertita come un grosso
problema.
L'atteggiamento della Chiesa verso i vangeli inizia ad "irrigidirsi":
si inizia a privilegiare la lettura dei Vangeli che abbiano alcune
caratteristiche:
1.Antichità
devono essere testi antichi, il più vicino possibile
cronologicamente a Gesù e agli Apostoli
2.Apostolicità
devono essere direttamente collegati ad uno degli Apostoli,
che deve esserne la fonte o l'autore
3.Cattolicità.
Si intende "cattolicità" nel suo significato letterale, che è
"universalità": devono essere scritti ritenuti validi da tutta la
Chiesa e da sempre.
La parola canone è la traduzione del greco κανὡν (kanon,
letteralmente 'canna', 'bastone diritto'). Il termine in origine
indicava una canna per misurare le lunghezze; da quidi regola,
prescrizione, catalogo ufficiale.
I primi accenni ad un
canone dei Vangeli,
cioè ad un elenco di
Vangeli da ritenere
autentici, sono della
metà del secondo
secolo.
Il primo autore che accenna ad un canone dei Vangeli, è
Giustino, martire e filosofo cristiano(100 –163d.C.), che ne parla
nella sua Prima apologia dei Cristiani scritta nel 150 d.C.
Dobbiamo attendere il 170 d.C. per avere però una descrizione
più precisa dei Vangeli ritenuti "canonici", cioè regolari.
Si tratta del cosiddetto Canone
Muratoriano (qui di fianco l'ultima
pagina del manoscritto originale).
Scoperto dallo studioso Antonio
Muratori nella Biblioteca
Ambrosiana di Milano, il testo
parla per la prima volta
chiaramente di "quattro vangeli",
anche se nomina esplicitamente
solo Luca e Giovanni. Del resto al
manoscritto mancano molte
pagine...
«Precisamente Matteo, tra gli ebrei, nella loro
lingua ha fatto comparire una forma scritta del
Vangelo, mentre Pietro e Paolo
evangelizzavano Roma e vi fondavano la
Chiesa. Dopo la loro morte, Marco, il discepolo
e l’interprete di Pietro, ci ha trasmesso
anch’egli per iscritto la predicazione di Pietro.
Del pari Luca, il compagno di Paolo, ci ha
tramandato un libro del Vangelo da questi
predicato. Poi Giovanni, il discepolo del
Signore, lo stesso che riposò sul suo seno, ha
pubblicato egli pure il Vangelo durante il suo
soggiorno a Efeso»
E' però nel 180 d.C. con l'opera "Adversus Haereses" del
Vescovo di Lione, Ireneo (che abbiamo già incontrato in questo
percorso sulla nascita dei Vangeli) che troviamo l'elenco
completo dei Vangeli canonici con la loro descrizione.
La Chiesa aveva fatto la sua scelta!
A poco a poco, questa scelta avrebbe avuto la conseguenza di
far cessare ogni altro tentativo di stendere nuovi Vangeli.
Si era conclusa un'epoca nella Chiesa: quella della stesura dei
Vangeli.
Da li in avanti i Vangeli di Marco, Matteo, Luca e Giovanni
saranno detti "Vangeli canonici", cioè regolari, autentici...
...mentre tutti gli altri sono definiti "Apocrifi", cioè "nascosti".
Tra i Vangeli apocrifi troviamo i Vangeli eretici ma non solo,
anche tutti quegli scritti che, pur non contenendo eresie, non
soddisfacevano però i criteri di antichità, apostolicità e cattolicità
che avevano guidato l'individuazione del canone.