Bacon accetta la distinzione delle quattro cause di Aristotele, ma rifiuta da subito la causa finale, ritenuta unicamente funzionale alla ricerca teologica, e mette da parte le cause materiale ed efficiente, inutili la ricerca scientifica. Egli preserva dunque solo la causa formale, intesa (come per Aristotele) come essenza immanente delle cose, tuttavia (diversamente ad Aristotele) considerata non come principio logico-ontologico, ma geometrico-meccanico, unione della struttura o schema che costituisce un certo fenomeno naturale (schematismo latente) con la legge che presiede ad esso e che fa si che si verifichi (processo latente).