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2-DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO- seconda lezione. - Coggle Diagram
2-
DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO- seconda lezione.
L'INTERVENTO CON GLI ADOLESCENTI
Con le tensioni e il senso di confusione che accompagnano lo sviluppo puberale possono determinare nell'adolescente autistico
isolamento, comportamenti stereotipati, comparsa di aggressività, consapevolezza delle differenze rispetto ai coetanei
--> possibili disturbi dell'umore.
I problemi e le
preoccupazioni delle famiglie
durante il periodo dell'
adolescenza
rispecchiano la
persistenza delle tematiche precedenti
come la cronicità dei deficit di base, l'esigenza di servizi specializzati, trattare con la comunità e la consapevolezza che il disturbo dura tutta la vita=
PREOCCUPA MOLTO IL DOPO DI NOI.
Si aggiungono
nuovi fattor
i dati dai cambiamenti fisici:
l'aumento della
sessualità
e le modalità inappropriate di esprimerla,
lo
stress
di crescere un figlio autistico per tanti anni,
il crescente
senso di indipendenza
di un individuo che manca di molti dei prerequisiti per l'autodeterminazione,
la comparsa del
l'epilessia
in alcuni adolescenti e un aumento nei genitori della
consapevolezza della propria mortalità
AIUTO DIRETTO dallo specialista;
INTERVENTI EDUCATIVI mirati ad avere amici, punti di riferimento fuori dalla famiglia
FASI DI INTERVENTO
:
1. Osservare l'adolescente e la relazione che si crea
: gusti, abitudini, cosa gli piace e cosa no, aspetti comuni e non con i coetanei;
2. Accogliere le stereotipie per andare oltre
: la stereotipia deve essere un ponte per nuove proposte. Importante lavorare sulle capacità del soggetto.
3. Passare dalla relazione a due a quella di gruppo
: sviluppare le capacità pro-sociale tramite l'uso dei robot.
LIVELLI DI GRAVITA' DIVERSI, DIVERSI PERCORSI
: cambia il grado di autonomia, le proposte da mettere in pratica, lavorare per macro e micro obiettivi, livello di coinvolgimento
ATTIVITA' DI GRUPPO
:
fotografia;
attività sportive;
attività musicali;
PROGETTO DI VITA E OBIETTIVI EDUCATIVI PER LA VITA ADULTA
In
età adulta
si punta alla
QUALITA' DELLA VITA
OMS
definisce la qualità della vita come la
percezione di un individuo della propria posizione nella vita
, nel contesto della cultura e dei sistemi di valori in cui vive e in relazione ai propri obiettivi, aspettative, standard e preoccupazioni (OMS, 2012)
INTERVENTI IN ETA' ADULTA:
PER MIGLIORARE IL FUNZIONAMENTO SOCIALE
: strategie di modellamento, feedback diretto, regole esplicite per affrontare situazioni socialmente difficili;
PREVENIRE I DISTURBI DELL'UMORE:
approcci cognitivo-comportamentali;
SVILUPPARE ABILITA' RICREATIVE;
ACCESSO OCCUPAZIONE ADEGUATA.
PROGETTO DI VITA= pensare in prospettiva futura in ottica di qualità e benessere
"Un buon piano educativo individualizzato deve sfociare in un progetto di vita; ossia deve permettere di pensare la persona disabile non solo in quanto tale, ma anche come appartenente a contesti diversi dalla scuola o dall’ambito lavorativo, ma non per questo ristretti alla sola famiglia" (Dario Ianes)
PEI --> PROGETTO DI VITA
1. TECNICO-DIDATTICO
orientamento di prospettiva alla vita adulta
scegliere obiettivi orientati quanto più possibile alla vita adulta;
lavorare in modo adulto all'apprendimento
2. PSICOLOGICO
complessa maturazione
Formazione di una
IDENTITA'
, lavorando su motivazione, autoefficacia, autostima, autonomia, autoconsapevolezza.
3. RELAZIONALE
per un buon progetto di vita servono diversi
attori
(
Piani di Zona- L. 328/2000)
: scuola, famiglia, servizi, rete familiare, risorse extrascuola
=
ALLEANZA E SINERGIA.
è un dispositivo tecnico- giuridico finalizzato al raggiungimento di una vita di qualità secondo prospettive di valore per la persona e per i suoi familiari
D.P.R. 12 ottobre 2017
Linee Guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità (MIUR, 2009)
L. 328/2000 art. 14
La
persona
è
al centro
del progetto di vita, non come oggetto dell’intervento, ma quale
soggetto attivo
che, in base ai propri livelli di autonomia e capacità di autodeterminazione,
concorre a definire gli obbiettivi e i contenuti della progettualità che lo riguarda
.
PROGETTO INDIVIDUALE/ PERSONALE
deve accompagnare in modo dinamico la persona in tutto il suo ciclo di vita, seguendo la modificazione dei bisogni e delle aspirazioni nelle diverse fasce di età. Per questo va sottoposto a un’azione di monitoraggio regolare e sistematico.
L'APPROCCIO DIDATTICO E LE STRATEGIE IN AMBITO EDUCATIVO
Per predisporre un intervento didattico è necessario conoscere:
1. STRATEGIE
ANALISI COMPORTAMENTALE APPLICATA (ABA)
: insegnamento prolungato e sistematico di piccole unità di comportamento. I compiti da apprender, vengono suddivisi in tappe (step), ognuna delle quali viene insegnata in sessioni ripetute e ravvicinate. Rinforzo positivo in casa di successo;
PROGRAMMA TECH
: approccio globale ed integrato che tiene conto del livello di sviluppo e delle caratteristiche dell'ambiente. L'obiettivo è favorire l’adattamento della persona con autismo al proprio ambiente di vita attraverso un insegnamento «strutturato»;
COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA (CAA)
: è l’insieme di strategie, strumenti e tecniche messe in atto in per garantire una modalità alternativa di comunicazione a chi presenta deficit nella comunicazione verbale e/o cognitivi, più o meno severi. Prevede la
simultanea presenza di uno strumento alternativo e il linguaggio verbale orale standard, che si accompagna al simbolo visivamente e oralmente, tramite il supporto del partner comunicativo che la pronuncia ad alta voce. Usa le PECS;
VIDEO MODELING
: apprendere per imitazione di video. Registrazione di un breve filmato da usare come modello, visione del video, imitazione dei comportamenti osservati;
PROCEDURE PER PROMUOVERE ABILITA' SOCIALI
: storie sociali e conversazione a fumetti.
2. PROCEDURE PER LA GESTIONE DEI COMPORTAMENTI PROBLEMA
In caso di gravi problemi comportamentali (come ad esempio l’aggressività o l’autolesionismo), è importante ricordare che ogni intervento educativo deve essere
mirato, non solo al contenimento della crisi, ma anche a promuovere competenze, soprattutto di tipo comunicativo.
VALUTAZIONE ED INTERPRETAZIONE DEL COMPORTAMNETO
osservazione sistematica; verifica delle connessioni temporali comportamenti, analisi funzionale (a-b-c).
MESSA IN ATTO DI INTERVENTI EDUCATIVI PER PROMUOVERE L'APPRENDIMENTO DI ABILITA' SOCIALI E COMUNICATIVE.
modeling, role paly, training comunicativi, rinforzo differenziale (elargito in presenza di comportamenti diversi a quello problema).
3. IMPORTANZA DI MOTIVAZIONE E AUTODETERMINAZIONE.
Ascolto della persona e adeguata organizzazione dei sostegni.