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le contraddizioni nei poemi omerici (30/31) - Coggle Diagram
le contraddizioni nei poemi omerici (30/31)
un caso noto è quello di Ilemepe capo dei Paflagoni viene ucciso da menelao nel V libro del Iliade ma poi vediamo che piange il figlio caduto in battaglia
la lingua letteraria
queste sono l'esempio di una cucitura imperfetta o una dimenticanza del poema perchè il poema è lungo
dai canti dei cantori non ci possiamo aspettare una perfetta coerenza nei fatti narrati
infatti ci sono delle contradizioni nei racconti infatti per esempio parlano di un eroe morto nel campo e poi ritorna
il cantore sa che si rivolge a un pubblico diverso per cultura e per geografia infatti non può parlare la lingua di questo o quel popolo ma adatta una forma espressiva comune
la lingua della letteratura non è la lingua d'uso quotidiano
la dizione epica (lingua)
chiamiamo l'insieme degli strumenti espressivi che caratterizzano i poemi omerici dizione omerica che è una lingua di genere formata da strutture particolari .
nessun dialetto che era sviluppato in quei tempi si trova nel iliade e l'odissea
lingua omerica e dialetti
la lingua di Omero non è come quella di Omero o di Sparta ma ci sono caratteri comuni a dialetti storici
alcuni tratti risalgono a gruppi di dialettali eolico e ionico a cui si uniscono alcuni atticismi
la lingua dei poemi è una lingua formatasi grazie a generazioni di cantori che usavano una adizione speciale e non la lingua quotidiana infatti si parla di lingua d'arte
sono assenti dialetti occidentali in particolare il dorico
i cantori del età di omero erano ionici
sul piano sintatico la lingua epica è caratterizzata di presenze per la paratassi sul ipotassi
formularità
è importante l'uso del enjambement dove la frase è completata al inizio del verso successivo
un elemento importante nel edizione epica è l'uso di formule per introdurre le risposte in un dialogo
una delle formule piu semplice e piu diffusa è quella formata dal nesso piu epiteto di cui si è detto approposito delle teorie di Millman
per esempio per annunciare l'arrivo del nuovo giorno , segnalare la fine di un banchetto