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Rinascimento 4, Dio creo le cose in uno stato di armonia prestabilita -…
Rinascimento 4
Gottfried Leibniz
(1646-1716)
opera,
Monadologia
dove la sua
teoria
sosteneva che ogni
conoscenza
potesse essere
raggiunta con la riflessione razionale
l'uomo per
acquisire la conoscenza
doveva fare
affidamento anche sull'esperienza
era un
razionalista
ogni cosa nel mondo ha una
nozione distinta
questa nozione contiene
ogni verità su quella cosa,
compresi i collegamenti con altre cose
possiamo analizzare tali collegamenti con la
riflessione razionale
quando
l'analisi è finita,
possiamo raggiungere
la verità finale
Esistono verità di ragione
Quando
l'analisi è infinita
, non possiamo raggiungere la verità finale con il ragionamento ma solo con l'esperienza
Esistono verità di fatto
la
mente umana
riesce ad afferrare solo un
piccolo numero di verità
fa
affidamento sull'esperienza,
che fornisce la verità di fatto
sostiene che la
mente umana fosse una monade
, quindi contenesse una
rappresentazione completa dell'universo
L'universo
ogni cosa è collegata
, ne deriva che ogni nozione sia collegata a ogni altra nozione
l'universo è
composto da sostanze semplici
e individuali che egli chiama
monadi
ogni monade è i
solata dalle altre
contiene una
rappresentazione completa dell'intero universo
nei suoi stati
passato, presente e futuro.
Le verità
verità di
ragione
sono "
necessarie
" è impossibile contraddirle
verità di
fatto
sono "
contingenti
", cioè possono essere negata senza una contraddizione logica
la loro
differenza
è il modo in cui si
arriva a conoscerla
Dio
riesce ad
afferrare tutto l'universo
in una volta, perciò per lui tutte
le verità sono verità necessarie
George Berkeley
(1685-1753)
Empirista
vedeva
nell'esperienza
la
fonte della conoscenza
condivide
stesse tesi di Locke
ma erano
moderate
l'empirismo di Berkeley è
più esteso
conducendolo ad una posizione
"idealismo immaterialistico"
era un
monista
, convinto che
nell'universo
esistesse
un solo tipo di sostanza
questa unica
sostanza era la mente
invece che la materia
tutta la
conoscenza
viene dalla
percezione
quello che
percepiamo sono idee
e non cose in sè
una cosa in sè deve stare al
di fuori dell'esperienza
il mondo è
formato solo da idee
e di
menti che percepiscono queste idee
Una cosa esiste solo nella misura in cui percepisce o viene percepita
obbiettivo:
divisione cartesiana del mondo
teoria secondo cui il
mondo tangibile
è costituito da
molte particelle fisiche
"
corpuscoli
"
danno
origine al mondo
che conosciamo
sosteneva anche che il
mondo causasse le idee percettive
in base al
modo di interagire con i nostri sensi
obbiezioni alla teoria
affermava che la nostra comprensione della
casualità
si basasse solo sulla
nostra esperienza della nostra volizione
(eventi che si verificano secondo la nostra volontà)
la seconda, che le
idee sono entità mentali,
non possono assomigliare alle
entità fisiche
, perché hanno
entità diverse
, le idee possono assomigliare solo d altre idee
la causa della percezione
se le
cose che non sono percettori
esistono solo quando vengono percepite
significa che quando si
esce da una stanza
gli elementi al suo interno cessano di esistere perché non vi sono io per poterli percepire
la sua risposta era che non vi è niente che resti non percepito perché
viene percepito da Dio
per lui Dio
ci crea come percettori
Dio è la causa e il generatore costante
di tutte le nostre percezioni
a volte
percepiamo le cose in maniera diversa,
ma
sosteneva
Berkeley che non ci sono percezioni errati, sono
errati nel giudizio degli altri
ogni
umano è rinchiuso nel suo mondo,
e tagliamo fuori gli altri
Solipsismo
esistono tre idee diverse
la sua
soluzione
: dal momento che io a provocare i cambiamenti nel mondo,
come alzare la mano
posso dedurne che quei
corpi siano cambiati a causa di una "coscienza" interna
.
per Berkeley
non esiste una mano "Vera"
che viene alzata, il massimo che
una persona
può fare è essere
la causa dell'idea della propria man
o
devo ancora fare
affidamento su Dio
perché mi
fornisca la mia idea della mano
di un altro che si alza
Ci lascia dipendere dalla
fede
di un
Dio che non ci ingannerà ma
i
Dio creo le cose in uno stato di armonia prestabilita