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DIVERSITÀ E FUNZIONAMENTO PT 2 - Coggle Diagram
DIVERSITÀ E FUNZIONAMENTO PT 2
COME SPIEGARE LO SVILUPPO ATIPICO?
IN BASE A TRE FATTORI
RISCHI EVOLUTIVI E FATTORI DI PROTEZIONE
LA PLASTICITÀ CEREBRALE E L’EPIGENETICA PRESUPPONGONO CHE:
• IL CERVELLO NON È FORMATO DA MODULI INDIPENDENTI, MA CONNESSI E FUNZIONALMENTE INTERCAMBIABILI IN FUNZIONE DELLE ESPERIENZE E DELL’ADATTAMENTO
• L’ESPRESSIONE MANIFESTA DI UN DANNO GENETICO POTREBBE RIMANERE LATENTE IN PRESENZA DI DETERMINATI FATTORI DI PROTEZIONE
(RESILIENZA)
UN PERCORSO EVOLUTIVO SEGNATO DA CONDIZIONI ED EVENTI AVVERSI NON NECESSARIAMENTE CONDUCE ALLA PATOLOGIA.
• CARATTERISTICHE BIOLOGICHE, AMBIENTALI O PSICOLOGICHE POSSONO MITIGARE O ANNULLARE L’INFLUENZA DI CONDIZIONI NEGATIVE.
• L’ESITO EVOLUTIVO È DATO DALL’INTRECCIO DI FATTORI DI RISCHIO (VULNERABILITÀ) E FATTORI DI PROTEZIONE (RESILIENZA).
• UN DANNO GENETICO LATENTE POTREBBE DIVENTARE MANIFESTO IN PRESENZA DI PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO E IN ASSENZA DI ADEGUATI MECCANISMI DI PROTEZIONE.
• PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO (DI STRESS FISICO/AMBIENTE SFAVOREVOLE) POSSONO ALTERARE IL GENOMA ED ESITARE IN UNO SVILUPPO ATIPICO
(VULNERABILITÀ)
CARATTERISTICHE BIOLOGICHE O AMBIENTALI DELL’INDIVIDUO NON FUNZIONALI ALL’ADATTAMENTO
ESEMPIO: IL MODO IN CUI L’INDIVIDUO PERCEPISCE SE STESSO E LE CARATTERISTICHE DEL SUO AMBIENTE (RAPPRESENTAZIONI MENTALI) E LA SUA ORGANIZZAZIONE INTERNA
CONCETTO DI EQUIFINALITÀ
IL MODELLO DI HOROWITZ - PRINCIPIO DI EQUIFINALITÀ
• AIUTA A COMPRENDERE LE MOLTEPLICI E COMPLESSE COMBINAZIONI TRA INFLUENZE INTERNE-ESTERNE ALL’INDIVIDUO
• LA STESSA ESPERIENZA PUÒ AVERE UN EFFETTO COMPLETAMENTE DIVERSO SU BAMBINI CON UN PATRIMONIO GENETICO DIFFERENTE O SU BAMBINI CON ETÀ DIVERSE
VULNERABILITÀ DELL’INDIVIDUO: PUÒ ESSERE COSTITUZIONALE (AD ESEMPIO, ANOMALIE COSTITUZIONALI O MALATTIE GENETICHE) O CONSEGUENZA DI TRAUMI O CONDIZIONI PATOLOGICHE CHE INTERVENGONO NEL CORSO DELLO SVILUPPO
VULNERABILITÀ E AMBIENTE
• NEL MODELLO DI HOROWITZ LA VULNERABILITÀ DELL’INDIVIDUO È VARIABILE.
• LA DIMENSIONE «ESTERNA» RAPPRESENTA IL LIVELLO DI RICCHEZZA/VARIETÀ DI STIMOLI E OCCASIONI DI APPRENDIMENTO PER IL BAMBINO.
• ANCHE I BAMBINI VULNERABILI POTRANNO RAGGIUNGERE UNO SVILUPPO (QUASI) OTTIMALE IN UN AMBIENTE INCORAGGIANTE O FAVOREVOLE.
I FATTORI AMBIENTALI
• AMBIENTI DIVERSI POSSONO AVERE UN IMPATTO MOLTO DIVERSO SU INDIVIDUI CON UNA CERTA VULNERABILITÀ O CONDIZIONE DI SALUTE.
• SE L’AMBIENTE È FAVOREVOLE AVRÀ UNA FUNZIONE FACILITANTE CIOÈ, INCORAGGIA E SOSTIENE L’ADATTAMENTO E LO SVILUPPO DELL’INDIVIDUO.
• SE INVECE È SFAVOREVOLE, PUÒ OSTACOLARE L’ADATTAMENTO E LO SVILUPPO (COGNIZIONE, LINGUAGGIO, AUTONOMIE, COMPETENZA PERCEPITA E PARTECIPAZIONE)
DA QUESTO POSSIAMO CUNCLUDERE CHE:
• IL FUNZIONAMENTO «ATIPICO» (O DEFICITARIO») NON È UNA SINDROME, MA UN ESITO, CIOÈ “RISULTATO” FINALE COMUNE A:
A) CAUSE BIO-MEDICHE (AD ESEMPIO, SINDROMI GENETICHE)
B) FATTORI CULTURALI E AMBIENTALI
C) L’INTERAZIONE DI ENTRAMBI.
RENDERE OTTIMALE L’AMBIENTE DI SVILUPPO
• SIGNIFICA «POTENZIARE»: ARRICCHIRE LE ESPERIENZE
• SIGNIFICA «ADATTARE» L’AMBIENTE PER RENDERLO IDONEO ALLE CARATTERISTICHE DEI BAMBINI
• SIGNIFICA CONSIDERARE CHE L’AMBIENTE «OTTIMALE» CAMBIA IN FUNZIONE DELL’ETÀ E DELLE ASPETTATIVE DI COMPETENZA