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METACOGNIZIONE E APPRENDIMENTO PT 5 - Coggle Diagram
METACOGNIZIONE E APPRENDIMENTO
PT 5
STRATEGIE DI MEMORIA
ORGANIZZAZIONE DELLA RELAZIONE
STRATEGIE CHE AGISCONO A LIVELLO DI MEMORIA DI LAVORO
REITERAZIONE
• RIPETIZIONE MENTALE DEL MATERIALE DA MEMORIZZARE, CHE AUMENTA LA DURATA DI MANTENIMENTO DELLE INFORMAZIONI
CODIFICA FONOLOGICA
• RAGGRUPPAMENTO DEGLI ELEMENTI DA MEMORIZZARE, CHE PERMETTE DI AUMENTARE LA CAPIENZA
CODIFICA SPAZIALE
• CREAZIONE DI CONNESSIONI FRA IL MATERIALE DA RICORDARE E LA SUA COLLOCAZIONE SPAZIALE
STRATEGIE CENTRATE SULLA VISUALIZZAZIONE
EVIDENZIAZIONE PERCETTIVA
• SI RICORDANO PIÙ FACILMENTE LE INFORMAZIONI CHE PRESENTANO DELLE DIVERSITÀ IN CONFRONTO ALLE ALTRE PER ALCUNE CARATTERISTICHE
IMMAGINAZIONE
• SI CREANO IMMAGINI MENTALI PER FACILITARE IL RICORDO DI PAROLE O SITUAZIONI
MAPPE MENTALI
• SONO RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE, SVILUPPATE CON MODALITÀ DIVERSE, CHE PERMETTONO DI ORGANIZZARE IL MATERIALE E RICORDARLO PIÙ AGEVOLMENTE
STRATEGIE DI ASSOCIAZIONE E ORGANIZZAZIONE SEMANTICA
ASSOCIAZIONE
SI COLLEGA UN ELEMENTO DIFFICILE DA RICORDARE CON UN ALTRO CHE RISULTA MOLTO PIÙ SIGNIFICATIVO
CLUSTERING
SI TENDONO A CREARE DEI GRUPPI PER CONNETTERE INFORMAZIONI E RICORDARLE MEGLIO
FORMAZIONE DI STORIE
SI COSTRUISCE UN RACCONTO INVENTATO NEL QUALE GLI ELEMENTI DA RICORDARE SONO COLLEGATI TRA DI LORO PER MEZZO DELLA TRAMA
PAROLA CHIAVE
SI INDIVIDUA UN ELEMENTO MOLTO CONOSCIUTO IN GRADO DI FARE DA TRAMITE FRA ALTRI DUE CHE SI DEVONO MEMORIZZARE
ACRONIMO E ACROSTICO
NOME O FRASE LE CUI LETTERE O SILLABE FUNGONO DA SUGGERIMENTO PER FACILITARE IL RECUPERO DI ALTRE PAROLE
FLESSIBILITA’ COGNITIVA (SHIFTING)
INSIEME DEI PROCESSI COGNITIVI CHE CONSENTONO ALLA PERSONA DI CAMBIARE SCHEMA COMPORTAMENTALE IN BASE AL FEEDBACK RICEVUTO
AZIONI IN CUI E' NECESSARIO CORREGGERE ERRORI
AZIONI DIFFICILI
AZIONI CHE IMPLICANO PIANIFICAZIONE E DECISIONI
ATTIVITA' IN CUI E' NECESSARIO AUTOREGOLARSI CON U N COSTANTE MONITORAGGIO DEL PROPRIO COMPORTAMENTO
COMPORTAMENTI NUOVI CHE RICHIEDONO L'ESECUZIONE DI UNA NUOVA SEQUENZA DI AZIONI
AZIONI IN CUI BISOGNA SUPERARE RISPOSTE ABITUALI USUALI
APPRENDIMENTO DI NUOVE AZIONI
LA CAPACITÀ DI MODIFICARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO IN RELAZIONE AD UN CAMBIAMENTO DELLE RICHIESTE AMBIENTALI, CONSIDERANDO PROSPETTIVE E PRIORITÀ DIVERSE.
DEFICIT IN QUEST’AREA POSSONO DETERMINARE UNA TENDENZA ALLA PERSEVERAZIONE: IL SOGGETTO RIPROPONE CONTINUAMENTE LA STESSA RISPOSTA NONOSTANTE ESSA APPAIA CHIARAMENTE INAPPROPRIATA.
• NELL’AUTISMO LA RIGIDITÀ E PERSEVERAZIONE INDICANO QUANTO SIA PARTICOLARMENTE COMPROMESSA LA FLESSIBILITA’ COGNITIVA
• MOLTI COMPORTAMENTI DEI SOGGETTI CON AUTISMO POSSONO ESSERE SPIEGATI CON DEFICIT DELLE FUNZIONI ESECUTIVE, E L’INCAPACITÀ DI PIANIFICARE E CORREGGERE IL PROPRIO COMPORTAMENTO, POTREBBE SPIEGARE I COMPORTAMENTI ALTAMENTE RIPETITIVI, RIGIDI ED INVARIANTI
ATTENZIONE
INCAPACITÀ DI COGLIERE IL TUTTO SENZA RIMANERE ANCORATI AL PARTICOLARE
IPERSELETTIVITÀ
INCAPACITÀ DI RIDIREZIONARE IN MANIERA FLESSIBILE L’ATTENZIONE
CONTROLLO MOTORIO
IMPULSIVITÀ
INCAPACITÀ DI INIBIRE LE RISPOSTE INAPPROPRIATE
PERSEVERAZIONE
MOTIVAZIONE
CONTROLLO INIBITORIO
CAPACITÀ DI CONTROLLARE L’INTERFERENZA DI STIMOLI IRRILEVANTI AL FINE DI PROSEGUIRE NELL’APPLICAZIONE DEL PIANO
• INIBIZIONE DELLE RISPOSTE “PREDOMINANTI” (CAPACITÀ DI RESISTERE ALL’IMPULSO DI ESEGUIRE UN COMPITO PIUTTOSTO CHE UN ALTRO)
• INIBIZIONE DELL’INTERFERENZA (CAPACITÀ DI CONTROLLARE LE INFORMAZIONI IRRILEVANTI)
L’ABILITÀ DI IGNORARE GLI STIMOLI DISTRATTORI RENDE POSSIBILE L’ATTENZIONE SELETTIVA E SOSTENUTA.
LA CAPACITÀ DI INIBIRE UNA FORTE INCLINAZIONE COMPORTAMENTALE RENDE POSSIBILI LA FLESSIBILITÀ E IL CAMBIAMENTO, COSÌ COME L’ESSERE IN GRADO DI COMPORTARSI IN MODO APPROPRIATO IN CONTESTI SOCIALI.
L’INIBIZIONE PERMETTE, DUNQUE, DI AVERE, IN UNA CERTA MISURA, UN CONTROLLO SULLA NOSTRA ATTENZIONE E LE NOSTRE AZIONI
INVECE DI ESSERE SEMPLICEMENTE CONTROLLATI DAGLI STIMOLI ESTERNI, DALLE EMOZIONI O DA TENDENZE COMPORTAMENTALI RADICATE
DEFICIT CONTROLLO INIBITORIO
ETÀ SCOLARE
• INIZIANO UN COMPITO E POI SI DISTRAGGONO, NON PORTANDOLO A TERMINE
• RIESCONO A RISOLVERE UN PROBLEMA DI MATEMATICA IN UN MODO MA SI BLOCCANO QUANDO VIENE LORO RICHIESTO DI RISOLVERLO USANDO UN ALTRO METODO
• IN UNA CONVERSAZIONE, SI FOCALIZZANO SULLA COSA MENO IMPORTANTE CHE È STATA DETTA
• SPESSO FANNO CONFUSIONE TRA I COMPITI ASSEGNATI E NON PORTANO A CASA I LIBRI O I QUADERNI NECESSARI
• HANNO UN BANCO E UNO ZAINO DISORDINATI
• VANNO NEL PANICO QUANDO REGOLE E ROUTINE VENGONO CAMBIATE
• SI OSTINANO A SEGUIRE UN PIANO ANCHE QUANDO È EVIDENTE CHE NON STA FUNZIONANDO
• DESIDERANO INVITARE AMICI A CASA MA NON RIESCONO AD ORGANIZZARE
• NEI LABORATORI SCOLASTICI, MENTRE GLI ALTRI BAMBINI STANNO ESEGUENDO IL COMPITO ASSEGNATO, LORO STANNO ANCORA ORGANIZZANDO IL MATERIALE
• HANNO DIFFICOLTÀ AD INIZIARE UN COMPITO IMPORTANTE E FOCALIZZANO LA LORO ATTENZIONE PRIMA SUI DETTAGLI MENO IMPORTANTI
• SI ARRABBIANO FREQUENTEMENTE PER COSE BANALI
ADOLESCENZA
• HANNO DIFFICOLTÀ A FINIRE TEST CON DOMANDE A RISPOSTA BREVE NEL TEMPO STABILITO
• HANNO UNA SCARSA COGNIZIONE DEL TEMPO
• HANNO DIFFICOLTÀ A LAVORARE IN GRUPPO
• TENDONO AD ESSERE IMPULSIVI E AD ASSUMERE COMPORTAMENTI PERICOLOSI
• SONO ECCESSIVAMENTE OTTIMISTI E POCO REALISTICI