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OPERE DI DANTE, VISIONI DI BEATRICE MORTA, 1, 2, 3, 5, 6, stilo della loda…
OPERE DI DANTE
LA VITA NUOVA è un prosimetro (misto di prosa e versi) è ritenuto più importante il verso, perchè l'opera è costituita da componimenti già scritti in precedenza verso gli anni 80 e 90, in seguito venne unita la prosa, che diete quel tocco simil-romanzesco.
Dante narra il suo rinnovamento di vita, non a caso l’opera inizia con l’incipit “Vita Nova” cioè
“Inizia una Vita Nuova” grazie all'amore per Beatrice che è infatti il fulcro di questo capolavoro
Dante immagina di conoscere Beatrice a 9 anni, numero non casuale poiché multiplo
di 3, considerato “magico” poiché rimanda al numero della Trinità; la reincontra nuovamente a 18 anni per poi incominciare una storia d'amore con lei
Al centro de “La Vita Nuova” si trova quindi questa travagliata storia d'amore tra tra
Dante e Beatrice, il cui sentimento profondo veniva dimostrato con uno sguardo intenso accompagnato da un saluto,
che, se ricambiato, dava conferma dell’interesse reciproco tra i due amanti.
con l’intento di “nascondere” agli altri il suo amore ed interesse
nei confronti di Beatrice, decise di usare dei “falsi amori”
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La Vita Nuova descrive la trasformazione
dello stile del poeta, il passaggio da un vecchio modo di fare poesia ad un modo più nuovo e nobile e che indica l’adesione al Dolce Stil Novo
L'amore viene quindi privato di tutto ciò che è terreno, di tutto ciò che è carnale e
diventa soltanto uno strumento di elevazione dell'anima del poeta.
I componimenti della Vita Nuova erano stati scritti da Dante come componimenti
autonomi, tutti appartenenti alla raccolta delle “Rime”,
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DETTO D'AMORE è un opera in settenari, definita arcaica, per il tipo di metro che viene scelto, di moda ai tempi di Guittone D'arezzo
Considerate opere gemelle poichè entrambe in versi. Entrambe fanno riferimento al "Roman de La Rose", un romanzo francese di grandissimo successo
FIORE è una corona di sonetti. Presenta la firma di "Ser Durante", nome completo del diminutivo Dante
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- il Convivio
- De Vulgari Eloquentia
- la Monarchia
Convivio l’autore immagina di partecipare ad un banchetto nel
quale si mangia il “Pane degli Angeli”, cioè il pane sapere raccoglie soltanto alcune briciole che cadono dalla
tavola imbandita.
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