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Scontro papato-impero - Coggle Diagram
Scontro papato-impero
IX-X secolo crisi della chiesa
Papato subordinato all'autorità imperiale dal Privilegio di Ottone
Lotte tra famiglie nobili per eleggere papa
Vescovi-conti corrotti ed eletti con metodo della simonia
Nicolaismo= preti che convivevano con delle donne
Richiesta di riforma della chiesa
910 monastero di Cluny
Purezza della vita monastica, sfarzosità nella liturgia, studio e preghiera
Ordine cistercense: anno 1098
Forte identità dell'ordine, rottura con il mondo, silenzio, povertà, lavoro manuale, niente reliquie, nessun pellegrino, no all'educazione dei bambini
Riforma richiesta dal basso: Milano a partire dall'XI secolo promossa dai movimenti popolari e ricordata come pataria
Concilio lateranense, Roma 1059
Promosso da il debrando di Soana
Il papa viene eletto dai cardinali e non più per acclamazione
1073 il Debrando diviene papa Gregorio VII e nel 1075 promulga il Dictatus papae
Dictatus papae: il papa è superiore all'imperatore, il papa è la massima autorità spirituale mentre l'imperatore è la massima autorità temporale. Il papa può scomunicare l'imperatore con implicazioni religiose e politiche
Il Dictatus papae esprimeva una visione politica ispirata alla teocrazia
Sacralità della figura dei regnanti
Rito dell'unzione papale durante l'incornazione uguale sorta di santificazione
Retaumaturghi: avevano poteri miracolosi e di guaarigione
Privilegio di Ottone, del 962, il papa non può essere eletto senza il consenso dell'imperatore e deve giurargli fedeltà
Lotta per le investiture: Enrico V contro papa Gregorio VII.
1076 Enrico IV convoca concilio di Worms e deposizione del papa, scomunica del papa di Enrico. Rivolta dei nobili tedeschi
Enrico chiede perdono a Gregorio VII a Canossa 1077
Enrico convoca concilio di Bressanone (1080) e nomina l'antipapa Clemente III, da cui si fa incoronare imperatore.
Enrico assedia Castel Sant'Angelo, il papa chiede aiuto a Roberto il guiscardo, re normanno e sconfigge Enrico ma i normanni saccheggiano Roma e Gregorio VII deve abbandonare la capitale
Enrico V (figlio di Enrico IV) fa un accordo con papa Pasquale II, detto concordato di Sutri (1011), dove i vescovi dovevano restituire i privilegi e il papa avrebbe rinunciato alle investiture
1022, concordato di Worms, tra Enrico V e Callisto II stabiliva che la nomina dei vescovi spettava al papa ma essi potevano ricevere dall'imperatore incarichi politici