Serve un accordo per potersi ricordare le ragioni dell’essere alleati. L' accordo regge se è con-diviso, se si utilizzano cioè delle risorse comuni, un piccolo deposito che non è a disposizione di una parte soltanto. Condividere è anche far parti, non necessariamente far parti uguali perché potrebbe essere un cattivo accordo e poi perché “non c’è nulla di più ingiusto che far parti uguali tra disuguali” come diceva don Milani; è fare un uso libero di qualcosa che è di tutti, bene comune. Complicità è un sentiero di montagna, un’Alta Via tracciata sulle creste e a vederla sulle carte sembra che corra sempre a cavallo delle dorsali, ma non è quasi mai così: normalmente si scende su di un crinale o su quello opposto, si invade il territorio altrui, si corre il rischio di essere percepiti come alleati di una o dell’altra parte. NON SI DEVE AVER PAURA DI PERDERE IL PROPRIO RUOLO, bisogna far percepire la differenza tra autorevolezza e debolezza e essere RESILIENTI non RIGIDI, NON DURI
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