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1-DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO- introduzione - Coggle Diagram
1-
DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO
- introduzione
PISCOSI INFANTILI
1943: LEO KANNER
dopo uno studio su 11 bambini, inizia a parlare di
AUTISMO INFANTILE PRECOCE
Caratteristiche osservate:
non riuscire a mettersi in rapporto con l'ambiente;
bambini "autosufficienti" "felicissimi se lasciti da soli";
tendenza ad isolarsi e a non recepire i messaggi relazioni;
postura non adeguata nell'essere presi in braccio;
alcuni parlanti, ma ecolalici, altri non parlanti;
ossessività e rigidità;
prestazioni buone in alcuni campi che però contrastavano con il ritardo generale.
DSM IV
-->
DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO
:
disturbo autistico;
disturbo asperger;
disturbo disintegrativo della fanciullezza;
sindrome di Rett;
disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato.
DSM V
I-->
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO:
riunisce i sottotipi in un'unica categoria ( eccezione Sindrome di Rett--> disturbi neurologici).
individua una
DIADE SINTOMATOLOGICA
:
DEFICIT NELLA COMUNICAZIONE SOCIALE:
comunicazione verbale e non verbale;
avviate e rispondere ad un'interazione.
DEFICIT DI IMMAGINAZIONE:
repertorio ristretto di attività e interessi;
comportamenti ripetitivi e stereotipati.
AUTISMO OGGI
E' una
sindrome comportamentale
causata da un
disordine dello sviluppo
, biologicamente determinato, con
esordio nei primi 3 anni di vita
, con una
compromissione
nella
comunicazione sociale
, nell'i
nterazione sociale reciproca
e nel
gioco simbolico e funzionale
.
I soggetti con autismo:
hanno
compromissioni qualitative del linguaggio
anche gravi, fino all'assenza totale dello stesso;
incapacità o difficoltà nella reciproca emotività
;
interessi ristretti e c
omportamenti stereotipati e ripetitiv
i;
può esserci un
ritardo mentale
lieve, moderata o grave.
LIVELLO 1
: è necessario un supporto;
LIVELLO 2
: è necessario un supporto significativo;
LIVELLO 3
: è necessario un supporto molto significativo.
COME SI MANIFESTA L'AUTISMO?
DEFICIT SOCIALE
Anomalie nell'orientamento e nell'attenzione verso gli altri=
RIUSCIRE A FARE ATTENZIONE AGLI ALTRI
.
Comportamento visivo anomale;
Mancanza di comportamenti pro-sociali
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Anomalie nella capacità di leggere il comportamento degli altri=
CAPIRE QUELLO CHE FANNO
.
Problemi nel fare attenzione agli altri;
Difficoltà nel capire cosa fanno gli altri
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LORNA WING--> PROFILI DI COMPORTAMENTO SOCIALE:
soggetti "inaccessibili";
soggetti "passivi";
soggetti "attivi ma bizzarri".
DEFICIT DI IMMAGINAZIONE
Comportamenti
RIGIDI
(resistenza al cambiamento) e
RIPETITIVI
( ristretto numero di interessi)
Comportamenti stereotipati;
linguaggio monotematico;
Abitudini rigide
DEFICIT COMUNICATIVO
Problemi nella produzione
COMUNICAZIONE VERBALE:
Difficoltà nella pragmatica della comunicazione;
anomalie nel linguaggio;
problemi di articolazione del linguaggio e della voce
COMUNICAZIONE NON VERBALE: mancato uso della gestualità
Problemi nella comprensione
COMUNICAZIONE VERBALE:
mancata comprensione del linguaggio;
interpretazione letterale del linguaggio.
ALTRE MANIFESTAZIONI
Anomalie sensoriali
: ipo o ipersensibilità a determinati stimoli
Deficit Funzioni Esecutive:
difficoltà di pianificazione del comportamento;
difficoltà nell'organizzazione del comportamento;
modificare il comportamento in base alle circostanze;
difficoltà di inibizione alle risposte prepotenti.
Ansia
Anomalie dell'attenzione
:
tempi di attenzione brevi;
difficoltà di spostare l'attenzione da uno stimolo ad un altro;
preferenza ai dettagli;
carenza nell'uso sociale dell'attenzione.
DIAGNOSI:
Secondo il DSM-V devono essere soddisfatti i criteri
A. deficit comunicazione sociale e nelle interazioni;
B. interessi / comportamenti / attività ripetitivi e ristretti;
C. sintomi presenti sin dalla prima infanzia;
D. tutti i sintomi limitano e rendono difficile la vita quotidiana.
BASE NEUROLOGICA
con compromissione delle aree cerebrali, non c'è possibilità di guarire ma con gli interventi terapeutici si può migliorare
PUNTI DI FORZA
:
abilità di discriminazione e analisi visiva;
capacità di analizzare e comprendere le regole che governano sistemi chiusi;
capacità mnemoniche.
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termine preso da
BLEULER
che lo aveva usato per alcuni atteggiamenti nei bambini schizzzofrenici.
STORIA