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Letteratura italiana, tre corone, Boccaccio, boccaccio Giovanni Boccaccio,…

- - - - Un poemetto in terzine di endecasillabi diviso in 18 brevi canti, che trasfigura la corte angioina in una cornice mitologico-allegorica.
    - - Riprendendo la contrapposizione tra Diana e Venere, celebra le donne napoletane basandosi sullo schema dei poemi francesi che rappresentavano donne eleganti impegnate in un dibattito teorico su problematiche cortesi.
  - - - Il primo poema della letteratura italiana, forma che inventò probabilmente sia agli hutains della letteratura francese, sia alla poesia popolare che circolava in forma orale.
    - - La storia è l'infelice amore di Troilo per Criseida, tratta un episodio della guerra troiana, argomento amato dall'aristocrazia locale.
  - - - Primo romanzo prosa della letteratura italiana, che narra l'amore tra i due giovani Florio e Biancifiore, vicinissimi alla nascita e allontanati per volere dei genitori di lui.
    - - La storia conosciuta del mondo medievale, ma l'autore la declina, trasformandola in una vicenda allegorico-religiosa.
        Si avverte la presenza napoletana, il protagonista si intrattiene in un giardino a discutere di argomenti d'amore alla presenza di una donna chiamata Fiammetta, ritenuta dagli storici la maschera letteraria di una figlia illegittima di Roberto D'Angio.
  - - - Il primato di aver aperto anche al volgare toscano la via della narrativa epica, dedicata all'onore e alla guerra, l'opera è un poema in ottave di 12 libri
    - - Dove le gesta militari di Teseo fanno da sfondo alla contesa amorosa tra Arcita e Palemone, innamorati della giovane Emilia
      - Il poema mostra cultura napoletana, per riferimenti cortesi sono pochi ma mostrano come Boccaccio abbia declinato il genere epico
  - - - Realizzata a Firenze ma debitrice del clima napoletano.
        Ispirato al modello Heroides ovidiane, questo è il primo romanzo in prosa di tutta la tradizione occidentale in cui una donna narra la propria storia in prima persona: Fiammetta, napoletana, esprime il suo dolore per essere stata tradita e abbandonata da Panfilo, che è tornato a Firenze.
    - - Questi anni, in cui Boccaccio si lamenta di aver dovuto lasciare la città nel 1340, ha un ruolo preponderante, in virtù della sua organizzazione narrativa, articolata su racconto di una donna elegante che partecipa alla vita del mondo aristocratico locale senza riuscire a liberarsi del suo dolore. Repertorio amoroso di matrice ovidiana e provenzale, accentuandone la dimensione malinconica.
      - La condizione spirituale della protagonista lo stile.
        Termini ed espressioni preziose, inversione dell’ordine sintattico, elevata presenza di aggettivi con funzione esortativa, uso di serie ternarie: contribuiscono alla sostenutezza del tono espressivo.
      - Viene evidenziata la contrapposizione tra la gioia dei giovani cavalieri e delle loro innamorate e la solitudine di Fiammetta, invidiosa della felicità altrui ma ricordando un piacere quelle storie di amori finiti male, la medesima condizione è quella che l’autore nel prologo del Filostrato si attribuisce.
- - - - arrivando a farsi copista della sua opera e analizzare un commento della Commedia, commissionatagli dal Comune di Firenze e realizzato negli ultimi mesi della sua vita.
        
        La versione scritta di queste lezioni ci è conservata nelle “Esposizioni sopra la Commedia”, che l’autore non poté proseguire oltre il 13º canto dell’inferno.
  - - - E' un prosimetro, un misto di prosa e versi, in cui si racconta l’incontro del rozzo pastore Ameto con sette ninfe.
    - - Raffigurazione allegorica della virtù, queste divinità femminili educano il protagonista, liberandolo dalla sua originale condizione bestiale fino a realizzarne appieno l’umanità. Lo schema sarà ripreso nella quinta giornata del Decameron.
  - - - Un poema allegorico in terzine, che denuncia la dipendenza dall’opera di Dante ma anticipa i trionfi.
    - - Attraverso lo schema della visione, il poema illustra la sala di un castello, sulle cui pareti ci sono: i seguaci della sapienza, coloro che hanno aspirato alla gloria mondana, quelli che si sono macchiati del peccato di avarizia e il trionfo di amore. Il poema fu forse ispirato a un ciclo di affreschi presente a Napoli.
  - - - Poemetto pastorale in ottave dedicato alle mitiche origini di Firenze.
    - - È un’operetta vivace che ruota intorno all’amore del pastore Africo e la ninfa Mensola, fino ad arrivare alla distruzione di Fiesole operata dai Goti, e alla rinascita per mano di Carlo Magno.
        
        Con quest’opera Boccaccio metteva le basi per il mito del Rinascimento, col passaggio dall’epoca della decadenza dovuta ai Goti alla ripresa della cultura antica.
  - - - La devozione per Dante è visibile in un’altra opera di questo periodo, Buccolicum carmen, una corrispondenza poetica in esametri latini esemplato sul modello delle egloghe dantesche;
        
        reinterpreta l’antico modello delle Bucoliche di Virgilio in chiave politica, nei 16 carmina trascrive in chiave allegorica la propria posizione rispetto ai fatti che agitavano il regno di Napoli, dichiarandosi prima a favore di Luigi d’Ungheria e poi fedele alla regina.
- - - - Dopo la peste del 1348, inizia il suo capolavoro, il Decameron, che concluderà nel 1351: l'opera, una raccolta di cento novelle raccontate da dieci giovani narratori in dieci giorni, ma una vera e propria sintesi di tutto il mondo comunale e mercantile del tempo, e uno dei libri più importanti per l'intera narrativa occidentale.
      - Dopo questa prova modifica i proprio interessi di scrittura: successivo al Decameron è il Corbaccio un’aspra invettiva
        contro il genere femminile, che muta l’atteggiamento dell'autore
        rispetto alla tematica amorosa.
    - - Comincia la stesura a pochissima distanza dall'inizio della peste, intorno al 1349, continuando il lavoro di scrittura e revisione fino al 1353
      - struttura narrativa del Decameron si parla di una “cornice” entro cui
        vengono ad inserirsi le novelle.
        
        La cornice è la situazione di
        base e di partenza del racconto, entro la quale si decide di raccontare novelle che figurano come una seconda situazione narrativa, un secondo grado della narrazione.
        
        La cornice viene presentata subito all’inizio dell’opera: un
        gruppo di giovani, sette ragazze e tre ragazzi si incontrano a Firenze, nella chiesa di Santa Maria Novella, mentre la città è devastata dalla terribile peste del ’48. Per sfuggire alla malattia e per dimenticare la sofferenza e la desolazione che regna a Firenze i dieci ragazzi decidono di abbandonare la città e di trasferirsi, un mercoledì
        mattina, in campagna, in una villa circondata dalla natura
        
        Per tenere lontano ogni cattivo pensiero e ogni cattiva notizia che
        potrebbe giungere dall’esterno, decidono che, a turno, racconteranno ognuno
        una novella per intrattenersi e riflettere sul significato di ogni storia.
        
        A decidere il tema il re o la regina della giornata: ogni giorno
        verrà eletto un giovane del gruppo che arbitrerà i racconti.
      - Ci sono tre livelli:
        
        Primo:
        
        proemio + introduzione alla quarta giornata + conclusione; l’Autore che si rivolge al destinatario dell’opera, cioè le vaghe e delicate donne, quelle dotate di animo sensibile
        
        Secondo:
        
        novella portante, in cui i Narratori raccontano a turno una novella
        rivolgendosi ai compagni di brigata.
        
        Terzo:
        
        le cento novelle vere e proprie.
      - Tutta l’opera è caratterizzata dal ricorso a quattro tematiche:
        
        Le donne:
        
        compone il suo capolavoro pensando alle donne, ai loro tormenti amorosi differenza degli uomini, queste non hanno modo di distrarsi dalle pene sentimentali se non ricorrendo al piacere del racconto.
        
        Troviamo donne sensualissime che suscitano desiderio erotico, personaggi invece più timidi e materni e figure fiabesche e magiche. Attraverso tutte queste sfaccettature è possibile rappresentare ogni possibile angolazione delle femminilità
        
        Alla donna si accompagna il tema dell’amore e del desiderio amoroso:
        
        l’amore non è rappresentato in una
        sola accezione a volte comico, altre struggente e passionale, altre
        casto o idealizzato
        
        L’avventura è un altro importante tassello in questo gigantesco quadro:
        
        la stragrande maggioranza delle novelle si dispiega attraverso la narrazione di viaggi avventurosi
        Non vengono visitati solo mondi terreni ma anche territori magici che mettono l’uomo in rapporto con forze benigne o maligne dando all’autore di riflettere sulla volubilità dell’animo umano e dei vizi.
        
        Tematica religiosa:
        
        religione e clero sono elementi del uomo trecentesco e medievale linea con un
        certo gusto canzonatorio e polemico
        Boccaccio criticare, attraverso i personaggi ignobili delle sue novelle, gli
        atteggiamenti più ipocriti di tanti uomini di chiesa.
      - Divisione:
        
        Primo cerchio:
        
        si divide in Proemio, Introduzione alla quarta giornata e conclusione viene spiegata la presenza di un Autore che andrà a narrare delle storie alle Lettrici nel secondo va a difendersi contro le accuse che gli sono state mosse dopo la pubblicazione dei primi tre capitoli e nell’ultimo si spiega che la letteratura non risponde a criteri morali
        
        Secondo cerchio:
        
        dieci giovani decidono di condurre una vita piacevole affidando ogni giorno a uno di organizzare le attività in comune ce la scelta del tema—> Il novellare
        
        Terzo cerchio:
        
        le novelle
  - - - Operetta allegorica del 1366, narrata in prima persona da un
        protagonista disperato per l’amore non corrisposto di una vedova.
    - - Invocata la morte, riceve l’apparizione del defunto marito della donna mandato da Dio per salvarlo dal labirinto d’amore in cui è caduto.
      - Rassegna dei mali causati dalle donne ambientato in una misera valle, scenario infernale che mostra il vero aspetto della corte d’amore. Il protagonista è rimproverato perché è disdicevole dedicarsi all’amore alla sua età soprattutto quando si è passata una vita negli studi.
        Forte è l’invettiva all’amore che
        risponde a precisi modelli medievali.