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La PERSONA SORDA. La VALORIZZAZIONE dell'INTENTIO COMUNICATIVA: PARTE…
La PERSONA SORDA. La VALORIZZAZIONE dell'INTENTIO COMUNICATIVA: PARTE 1:
Di una persona sorda, dobbiamo valorizzare l'INTENZIONALITà COMUNICATIVA, qualsiasi sia il linguaggio e la lingua che la persona sorda, vuole utilizzare:
Oggi, le persone sorde parlano e parlano con una lingua che NON è verbale, che è la LINGUA dei SEGNI
Si tratta di una difficoltà: FONO - ARTICOLATORIA è collegata alla mancanza dell'udito
LINGUAGGIO e SORDITà:
In passato queste persone erano obbligate a diventare sordomute, perchè chi nasce sordo o diventa tale in età evolutiva pre - lingustica (3 anni): prima che il linguaggio si sia sviluppato: non può apprendere il linguaggio tramite la via dell'udito e se non viene educato all'apprendimento della parola parlata per mezzo di metodi speciali, è destinato a diventare: sordomuto e anche muto o a parlare inadeguatamente
Una DUPLICE DISABILITà:
In passato le persone sorde, venivano viste come se avessero una DUPLICE DISABILITà
Inerente alla:
Sordità
Mancanza di parola: è una conseguenza
In passato si riteneva che la sede del danno era:
La bocca, l'apparato fono articolatorio e NON l'orecchio
I PREGIUDIZI:
La persona sorda, veniva considerata come una persona non in grado di comprendere (Non potendo ricevere feedback dal mondo esterno)
Il comportamento delle persone sorde un pò manchevole / inadeguato, venivano considerate che avessero una:
MANCANZA o una DEFICIENZA in qualche parte del copro
TESTIMONIANZE LETTERARIE antiche, mostrano:
I concetti di sordità e di mutismo venivano designati con la stessa parola, aggettivo o con lo stesso aggettivo indicava un'ambivalenza dell'utilizzo dei due termini
Il VALORE SEMANTICO:
Dalle fonti antiche, che le stesse termini / parole:
Significavano ad un tempo:
Sia il concetto di: SORDO, MUTO, SCIOCCO, PASSO, INFERIORE, INEFICACE, STUPIDO
Fonti dal greco antico le stesse parole di "MUTO" significavano: sordomuto, inutile, inefficace, stupido o per il significato di ottuso, fiacco, vuoto o come sordo, muto, silenzioso
Fonti dal latino: termini "sordo" con significato di: smorto, oscuro, solo secondariamente viene riferito al senso dell'udito
Aggettivo MUTUS:
Origine onomatopeica da un suono "MU"
Tipico chi non parla, designato dai scrittori chi non può o non vuole parlare
L'IMMAGINARIO del PASSATO:
Serie di conoscenze ancora inadeguato
Mostrano la persona sorda, come un soggetto inferiore, oggetto di pregiudizi più diversi; veniva assimilato al bambino
Persona sorda, ha uno status: infantile, non era considerato un adulto cittadino
L'APPROCCIO SCIENTIFICO:
Solo in tempi recenti si ha messo a fuoco la patologia
Si è potuto giungere l'affermazione: chi non sente non parla
Per apprendere a parlare, sussistono 3 diverse condizioni:
1) ASPETTO NEUROLOGICO
Serve un sistema uditivo FORNATORIO:
Che sia maturo e che ci sia centri nervosi geneticamente specializzati; è il nervo udito trasmette onde sonore che arrivano all'orecchio, che le trasmette alla corteccia celebrale
Se non c'è questo tipo di organizzazione dal punto di vista neurologico, le onde sonore arrivano all'orecchio ma poi si fermano lì: la parte dell'orecchio che non funziona è la coclea
Non c'è una discriminazione uditiva che si può trasformare in un sistema fonatorio
La persona sorda ha bisogno di decodificare i suoni che arrivano all'orecchio quando la coclea non funziona, si può intervenire con un impianto cocleare MA:
Discende un percorso riabilitativo
SISTEMA FONATORIO si deve svilupparsi: avviene dal punto di vista del linguaggio c'è una finestra temporale precisa: dopo i 6 anni è complesso poter: apprendere, parlare adeguatamente perchè si è fuori dalla finestra 0 - 3 anni o 3 - 6 anni
Dopo si ha un'apprendimento che si può fare ma in forma riabilitativa
2) ASPETTO INTELLETTIVO
Chi parla e chi ascolta devono avere la possibilità di rappresentarsi mentalmente ciò che il termine linguistico di riferisce
Emittente e ricevente devono avere lo stesso linguaggio e la possibilità di rappresentarsi:
Un'IMMAGINE MENTALE
3) ASPETTO SOCIALE
Concerna il linguaggio come strumento di comunicazione con gli altri che permette l'interazione tra gli individui che usano, lo stesso codice linguistico
Difficoltà INNATA, ma che rimane LATENTE nei casi di sordità e in assenza di un consorzio di parlanti