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LA PRESCRIZIONE E LA DECADENZA - Coggle Diagram

- - - - Se il decorso del tempo serve a far acquistare un diritto soggettivo, l'istituto che viene in considerazione è quello dell'usucapione/prescrizione acquisitiva, invece l'estinzione del diritto soggettivo per decorso del tempo forma oggetto di due altri istituti: la prescrizione estintiva e la decadenza.
  - - - La prescrizione estintiva produce l'estinzione del diritto soggettivo per effetto dell'inerzia del titolare del diritto stesso, che non lo esercita o non ne usa per un arco di tempo determinato dalla legge.
        
        Essendo la prescrizione stabilita per ragioni di interesse generale, le norme che disciplinano l'estinzione del diritto per prescrizione ed il tempo necessario perché ciò si verifichi sono inderogabili.
        
        Rinuncia della prescrizione mentre è in corso
        
        Non è consentita nemmeno la rinuncia fatta mentre il termine prescrizionale è in corso, anche se questa rinuncia varrebbe come riconoscimento del diritto soggetto a prescrizione e produrrebbe l'interruzione della prescrizione, ossia renderebbe irrilevante il tempo prescrizionale decorso fino a quel momento.
        
        Rinuncia della prescrizione successiva
        
        In questo caso, quando la prescrizione si è verificata, è ormai interesse esclusivo del soggetto che ne risulta avvantaggiato farla valere o meno.
        
        Rinuncia della prescrizione preventiva
        
        Le parti non possono rinunciare preventivamente alla prescrizione, una rinuncia tale diverrebbe una clausola di stile: verrebbe cioè apposta in tutti i contratti; e le disposizioni sulla prescrizione rimarrebbero, almeno per i diritti derivanti da fonte contrattuale, lettera morta.
      - La rinuncia alla prescrizione può essere sia espressa che tacita. La rinuncia alla prescrizione è tacita se l'azione o il comportamento della persona dimostra che non vuole avvalersi della prescrizione e mantenere l'obbligo o il diritto.
        
        La prescrizione non è rilevabile d'ufficio da parte del giudice ma deve essere eccepita dalla parte interessata.
      - Oggetto della prescrizione estintiva
        
        L'oggetto della prescrizione estintiva sono tutti i diritti ad eccezione dei diritti imprescrittibili, come i diritti indisponibili, i diritti della personalità, la responsabilità genitoriale, il diritto alla cittadinanza, il diritto al sepolcro gentilizio, i diritti di uso pubblico.
      - Inizio della prescrizione
        
        La prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto avrebbe potuto essere esercitato. Impossibilità di esercitare il diritto che può derivare solo da cause giuridiche e non anche da impedimenti soggettivi e gli ostacoli di mero fatto.
      - Durata della prescrizione
        
        In base alla durata la prescrizione si divide in:
        
        Prescrizione ordinaria
        
        Trova applicazione in tutti i casi in cui la legge non disponga diversamente: essa matura in 10 anni. Estesa a 20 anni per i diritti reali su cosa altrui.
        
        Prescrizione breve
        
        In questa prescrizione rientrano il diritto al risarcimento del danno conseguente ad un illecito extracontrattuale, che si prescrive in 5 anni, che si riducono a 2 nel caso di danni derivanti da circolazione di veicoli. In 5 anni si prescrivono anche i diritti a prestazioni periodiche, quelli derivanti da rapporti societari e i crediti di lavoro. ecc.
        
        Se il titolare del diritto abbia proposto azione nel termine di prescrizione breve previsto dalla legge e sia intervenuta una sentenza di condanna passata in giudicato, l'azione diretta all'esecuzione del giudicato è soggetta al termine di 10 anni previsto per la prescrizione ordinaria.
    - - Le prescrizioni presuntive si fondano sulla presunzione che un determinato credito sia stato pagato, o che sia comunque estinto per effetto di qualche altra causa. Mentre la prescrizione estintiva è essa stessa causa estintiva del diritto, nella prescrizione presuntiva la legge semplicemente presume che si sia verificata una causa estintiva del diritto.
        
        L'istituto della prescrizione presuntiva si basa sulla considerazione che vi sono rapporti della vita quotidiana nei quali l'estinzione del debito avviene contestualmente all'esecuzione della prestazione e senza che il debitore abbia cura di richiedere e, soprattutto, di conservare quietanza che gli garantisca la possibilità di provare, anche a distanza di tempo, di aver già provveduto ad estinguere il debito.
        
        Si presume che il debito si sia estinto, il debitore è quindi esonerato dall'onere di fornire in giudizio la prova dell'avvenuta estinzione del credito azionato, spetterà invece al creditore offrire la prova che la prestazione non è stata eseguita.
      - Il creditore però che abbia imprudentemente lasciato trascorrere l'intero periodo prescrizionale prima di pretendere il pagamento, se la prescrizione presuntiva gli viene opposta in giudizio, può vincerla soltanto:
        
        a) ottenendo dal debitore l'ammissione che l'obbligazione è tuttora esistente;
        
        b) invitare la parte debitrice a confermare sotto giuramento che l'obbligazione si è davvero estinta.
      - Il legislatore non presume che il debitore abbia già pagato il debito, ma che l'obbligazione si sia estinta per effetto di uno qualsiasi dei vari modi di estinzione del debito previsti dalla legge.
      - La giurisprudenza esclude le prescrizioni presuntive quando il credito trae origine da un contratto stipulato in forma scritta e quando i crediti sono vantati nei confronti dell'Amministrazione dello Stato, in considerazione del fatto che in questo caso entrano in gioco le regole di contabilità pubblica, le quali impongono che i pagamenti vengano effettuati mediante appositi mandati.
  - - - Il fatto che un diritto soggettivo non venga esercitato induce nella generalità dei consociati la convinzione che esso non esista o sia stato abbandonato.
- - - - La sospensione è determinata:
        
        a) da particolari rapporti intercorrenti tra le parti. Così ad esempio la prescrizione rimane sospesa tra i coniugi, se non legalmente separati; tra le parti di un'unione civile; tra tutore ed interdetto o minore; ecc.
        
        b) dalla particolare condizione in cui viene a trovarsi il titolare del diritto. Così ad esempio la prescrizione rimane sospesa nei confronti dei minori non emancipati e degli interdetti per infermità di mente, se primi di rappresentante legale; nei confronti dei militari in servizio attivo in tempo di guerra; ecc.
      - Per i crediti retributivi dei prestatori di lavoro la giurisprudenza ritiene che il decorso della prescrizione venga sospeso per tutta la durata del rapporto, quantomeno nell'ipotesi in cui l'inerzia del lavoratore ad azionare i propri diritti potrebbe essere determinata dal timore di un licenziamento.
      - Le cause di sospensione della prescrizione indicate dalla legge sono tassative, quindi i semplici impedimenti di fatto non valgono a sospendere il decorso della prescrizione. Questo perché, quando l'impedimento assume carattere generale, intervengono provvedimenti legislativi ad hoc. (es. pandemia da Covid-19)
      - Nel caso della sospensione l'inerzia del titolare continua a durare, ma è giustificata.
      - Effetti della sospensione
        
        La sospensione manifesta i suoi effetti per tutto il periodo in cui agisce la causa giustificativa dell'inerzia, ma non toglie valore al periodo eventualmente trascorso in precedenza. Essa può paragonarsi ad una parentesi, il tempo anteriore al verificarsi della causa che determina la sospensione non perde la sua rilevanza, ma si somma con il periodo successivo alla cessazione dell'operatività dell'evento sospensivo.
    - - L'interruzione ha luogo perché:
        
        a) il titolare avvia un procedimento volto all'esercizio del proprio diritto. L'interruzione della prescrizione perdura fino alla sua conclusione o al passaggio in giudicato della sentenza che lo definisce;
        
        b) quando si tratti di diritti di credito, il titolare pone in essere un qualsiasi atto stragiudiziale idoneo a costituire in mora il debitore;
        
        c) il soggetto passivo effettua il riconoscimento dell'altrui diritto; riconoscimento che può anche risultare da un semplice comportamento, purché incompatibile con la volontà di negare il diritto stesso.
      - Nell'interruzione l'inerzia stessa viene meno, perché il diritto è stato esercitato oppure perché è stato riconosciuto dall'altra parte.
      - Anche le cause di interruzione della prescrizione sono tassative, sono cioè solo quelle specificamente indicate dal legislatore.
      - Effetti dell'interruzione
        
        Facendo venir meno l'inerzia, toglie ogni valore al tempo anteriormente trascorso: dal verificarsi del fatto interruttivo, perciò, comincia a decorrere, per intero, un nuovo periodo di prescrizione.
- - - - La decadenza perciò produce l'estinzione del diritto in virtù del fatto oggettivo del decorso del tempo. La decadenza implica l'onere di esercitare il diritto entro il tempo prescritto.
  - - - L'altra differenza rispetto alla prescrizione sta nel fatto che: la prescrizione può essere prevista dalla legge solo nell'interesse generale, mentre la decadenza, può anche essere prevista nell'interesse di uno dei soggetti del rapporto, perciò può anche essere prevista in un contratto (decadenza convenzionale).
  - - - La decadenza legale costituisce una deroga al principio generale, secondo cui l'esercizio dei diritti soggettivi non è sottoposto a limiti ed il titolare può esercitarli quando, come e dove gli pare opportuno. Quindi, le norme che stabiliscono decadenza sono di stretta applicazione e non sono suscettibili di applicazione analogica. La decadenza legale può essere stabilita così nell'interesse generale come in quello individuale di una delle parti.
        
        Se la decadenza legale è stabilita nell'interesse generale, in relazione cioè a diritti indisponibili, le parti non possono né modificare il regime previsto dalla legge, né rinunciare alla decadenza, ed il giudice deve rilevarla d'ufficio;
        
        Se la decadenza legale è stabilita a tutela di un interesse individuale, questa non può essere rilevata d'ufficio dal giudice, ma deve essere invocata dalla parte interessata. Trattandosi in questo caso di diritti disponibili, le parti possono modificare il regime legale della decadenza e possono anche rinunciarvi.
    - - Anche in questo caso valgono i principi previsti dalla legge per la decadenza legale a tutela di un interesse individuale, che in questo caso è stabilita dalle parti.
        
        La possibilità di stabilire decadenze in un contratto, presuppone che si tratti di diritti disponibili. In ogni caso, ad evitare la sopraffazione di una delle parti ai danni dell'altra, è posto un limite alla libertà contrattuale: è necessario che il termine stabilito non renda eccessivamente difficile l'esercizio del diritto.