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B (Che cosa sono secondo Naremore il modernismo e l’estetica del grottesco…
B
- Che cosa sono secondo Naremore il modernismo e l’estetica del grottesco in Kubrick? DALLA DISPENSA
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○ I suoi film sembravano artigianali, ma le sue tecniche narrative e rappresentative diventarono come un marchio di fabbrica;
· Visse in un apparente esilio dagli stati uniti. James Naremore avvicina Kubrick ad un concetto più ordinario di arte moderna, associato
solitamente alla prima metà del 900: i suoi film sono manifestazione “tardo modernista” dell’estetica dello straniamento tipico di Joyce e Kafka, o ancora della personalità autoriale fredda come era quella di Brecht o di Pinter.
· ● Kubrick crea inoltre uno stile personale ed originale, in cui è possibile riconoscere tendenze, sia estetiche che ideologiche, del modernismo:
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· Tom Gunning afferma che Kubrick potrebbe essere considerato anche come “ultimo autore viennese”: la sua famiglia era di origine austro-ungherese, ed era affascinato dalla cultura proto-modernista sorta a Vienna prima della prima guerra mondiale; Kubrick si interessa ad autori quali Freud, Zweig e Schnitzler; nelle sue opere sono presenti evidenti richiami alle filmografie di Lang e Ophuls
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Inizia la carriera come fotogiornalista durante l’apogeo dei fotografi di strada di NY, considerati una forma d’arte modernista e produsse film vicini al cinema intellettuale europeo degli anni ’60. Kubrick prese dunque parte a una corrente di idee spesso identificata con la modernità e alla quale viene attribuito il significato culturale dell’estetica modernista.
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—> superando gli oggetti in primo piano o avanzando in un corridoio inquietante verso un destino incombente
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Radicali passaggi da carrelli geometrici a delicati movimenti di macchina a mano —> sono ripresi dalle performance degli attori
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in Le Pietre di Venezia (1851), Ruskin descrive delle teste scolpite sui ponti della città come “ammiccanti in una degradante volgarità” e riflette in seguito sul concetto di grottesco, affermando che sia composto da due elementi: il comico e lo spaventoso;
Kayser nel 1957 giunge alla teoria che il genere grottesco costituisce una strategia psicologica rivolta a prendere le distanze dalla vita di tutti i giorni e a controllare o esorcizzare le assurdità e i terrori della vita;
Thompson lo definisce invece come una dialettica “irrisolta” tra riso ed emozioni spiacevoli, quali il disgusto e la paura - è in grado di sconcertare, o addirittura mettere paura, ma allo stesso tempo risultare irresistibilmente comico.
MA è importante ricordare che ogni spettatore può reagire in maniera diversa, è proprio per questo è difficile trovare una definizione universale del termine “grottesco”
Kubrick infatti riesce a rendere il grottesco qualcosa di universale, e ad applicarlo a generi e soggetti diversi: la guerra, la scienza, la sessualità, la storia europea, la vita familiare;
· ○ Egli da vita, nelle sue opere, ad un immaginario molto chiaro e dettagliato, ed è proprio dall'autosufficienza dei mondi che crea che emergono gli effetti più strani: suscitano emozioni primarie ma allo stesso tempo complesse ed aggregate, come la paura che si carica di humour ed il divertimento che diventa un meccanismo di difesa contro l’orrore.
· ○ Specialmente quando entra in gioco il corpo umano, la linea che separa l’orribile dal comico diventa quasi invisibile: c’è sempre qualcosa di potenzialmente divertente nell’horror, e viceversa.