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Razionalismo ed Empirismo, Nel paragrafo 1 viene spiegato, Nel paragrafo 2…
Razionalismo ed Empirismo
1. La filosofia moderna e l'esistenza della realtà esterna
5. Nota sui limiti delle considerazioni svolte
2. La passività del sentire e il suo carattere rivelativo e occultante
3. II razionalismo
4. Razionalismo e empirism
o
Nel paragrafo 1 viene spiegato
Corrispondenza delle nostre rappresentazioni con la realtà esterna (problema centrale della filosofia moderna) problema gnoseologico.
Razionalismo ed empirismo sono due modi in cui la filosofia moderna tenta di risolvere questo problema (problema gnoseologico) , entrambi hanno in comune la convinzione dell'esistenza della realtà esterna e l'indubitabilità delle nostre rappresentazioni.
Il senso comune è convinto dell'esistenza della realtà esterna e questa convinzione è condivisa anche dalla filosofia realistica, dalla scienza moderna e dalla filosofia moderna. Cartesio mette in discussione l'esistenza della realtà esterna, ma lo sviluppo del processo di rifondazione dell'episteme conduce a riconfermare tale esistenza
. La filosofia moderna dimostra l'esistenza della realtà esterna, mentre per la filosofia realistica, il senso comune e la scienza moderna tale esistenza non ha bisogno di dimostrazione ed è affermata immediatamente.
Nel paragrafo 2 viene spiegato
Secondo la filosofia moderna e la tradizione filosofica, il soggetto è passivo o recettivo rispetto alla realtà esterna, che agisce sull'apparato percettivo-sensitivo dell'uomo.
La passività è propria della sensibilità umana e si manifesta quando percepiamo un colore, un suono o una resistenza..
La scienza moderna conferma questa passività del soggetto rispetto alla realtà esterna, ad esempio nell'ottica o nell'acustica.
Il sentire umano ha un carattere rivelativo e occultante. Da un lato, la sensazione come effetto di una causa esterna, rivela in qualche modo tale causa, mostrandoci un aspetto della realtà esterna.
l'effetto non è la causa e la sensazione può nascondere la realtà esterna. Questo carattere occultante della sensazione è importante da considerare, poiché ci aiuta a capire che non sempre possiamo fidarci delle nostre percezioni, che possono essere ingannevoli.
Nel paragrafo 3 viene spiegato
Razionalismo è una corrente filosofica che, a partire da Cartesio, ha sottolineato il carattere occultante della sensazione, a differenza dell'empirismo che ne ha sottolineato il carattere rivelativo.
Il razionalismo basa il sapere sulla ragione, intesa come una base del sapere che si porta al di là delle nostre rappresentazioni. Per conoscere ciò che sta al di là delle nostre rappresentazioni sensibili, il razionalismo sostiene che la costruzione del sapere dovrà avvenire sulla base di principi non attinti dall'esperienza, tali principi sono detti "a priori" o "innati".
La metafisica razionalistica è un oltrepassamento delle nostre rappresentazioni sensibili, che, proprio perché è in grado di oltrepassarle, non deriva da esse. La conoscenza "a priori" non è una conoscenza che volti le spalle alla realtà, ma è un ponte che scavalca l'esperienza, portando a contatto con la realtà esterna.
La filosofia moderna pone il problema di come andare al di là delle nostre rappresentazioni, e poiché l'aspetto sensibile è l'elemento occultante, ne deriva che l'oltrepassamento della semplice certezza deve avvenire sulla base di principi non attinenti all'esperienza.
Nel paragrafo 4 viene spiegato
Un problema comune al razionalismo e all'empirismo, illustrandolo con una metafora: il desiderio di sapere cosa c'è al di là di un muro può essere affrontato in due modi, scavalcare il muro (razionalismo) o cercare di conoscere ciò che sta al di là basandosi sull'ispezione della sua superficie visibile (empirismo).
L'empirismo si sia sviluppato attorno alla scoperta cartesiana dell'indubitabilità del pensiero e che, anche se si sono aggiunti sviluppi sensistici, l'empirismo non nega la validità della ragione
L'empirismo rifiuta l'innatismo e l'apriorismo razionalistico e si basa sul valore delle nostre sensazioni come unico elemento per sapere qualcosa della realtà esterna.
L'empirismo nega la ragione come facoltà di conoscere la realtà in sé stessa, ma non è da confondere con il sensismo materialistico, dove ogni conoscenza è solo sensazione.
Nel paragrafo 5 viene spiegato
Hume nega l'esistenza di una realtà in sé al di là dell'esperienza, ma questa rimane implicita ma comunque presente. In generale, il testo sottolinea la complessità e la sfida di tracciare schemi astratti per comprendere l'evoluzione del pensiero filosofico, che richiedono un'analisi più concreta e dettagliata della storia della filosofia.
Nel razionalismo, Leibniz sostiene che la realtà esterna non può entrare nella coscienza. Nel frattempo, nell'empirismo, il concetto di sensazione di Locke viene modificato mettendo in secondo piano il presupposto della sensazione come effetto dell'azione della realtà esterna sul soggetto conoscente.
L'anima del razionalismo continua a guardare verso la realtà in sé stessa, oltre l'esperienza, mentre l'anima dell'empirismo afferma che l'autentico contatto con la realtà in sé stessa può essere dato solo dall'esperienza..