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LUCIO CORNELIO SILLA lucio corelio silla, BENITO MUSSOLINI mussolini -…
LUCIO CORNELIO SILLA 
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DITTATURA
Silla usò il suo immenso potere per rafforzare il predominio dell’oligarchia. Nell’82 a.C. assunse la carica di dittatore a tempo indeterminato con potere di legiferare. Era una carica inedita.
La dittatura era infatti una magistratura straordinaria, che durava solo sei mesi e alla quale si faceva ricorso soltanto in momenti di grave pericolo per lo Stato
LISTE DI PROSCRIZIONE
cosa sono?
Le liste di proscrizione erano elenchi pubblici di cittadini dichiarati traditori dello stato, che chiunque era autorizzato a uccidere impunemente. I beni dei proscritti erano confiscati; i loro figli privati della cittadinanza.
Si aprì una feroce caccia all’uomo. Fu anche l’occasione per vendette personali e per arricchimenti ottenuti con l’assassinio. Un quarto dei senatori e 1600 cavalieri furono infatti uccisi senza processo, i loro beni confiscati e distribuiti tra i sostenitori di Silla
LE RIFORME
numero di senatori:fu portato da 300 a 600, con la nomina di personaggi – spesso semplici soldati o ufficiali – che avevano mostrato particolare fedeltà nei suoi confronti.
tribunali:furono sottratti ai cavalieri e affidati unicamente ai senatori: era così cancellata la legge giudiziaria di Gaio Gracco.
i poteri del tribunato della plebe furono drasticamente ridimensionati, quasi vanificati; le decisioni dell’assemblea della plebe erano sottoposte all’approvazione del senato.
distribuzione di terre ai veterani: 120 mila ex legionari furono dislocati in undici nuove colonie, soprattutto in Etruria e in Campania (regioni ostili a Silla).
BENITO MUSSOLINI 
ASCESA
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27 ott 1922: marcia su Roma delle camicie nere 
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PATTI LATERANENSI (1929): la Chiesa riconobbe lo stato italiano e la sua capitale che a sua volta riconosceva lo stato della Città del Vaticano, inoltre l'Italia si impegnava a pagare una forte indennità per ripagare il Papa della perdita dello Stato Pontificio, inoltre fu ideato un concordato che intaccava il carattere laico stato
DITTATURA
I dissidenti politici vengono processati, incarcerati, spediti al confino e talvolta condannati a morte.
Ciononostante, l’antifascismo, pur duramente represso, riesce a rimanere in vita, sia all’estero che in Italia.
Nel mirino del regime fascista non ci sono solo gli oppositori politici, ma anche le persone originali, anticonformiste, e che vanno contro la morale cattolica.
Nel 1936 ci sono le prime leggi antiebraiche, dal 1938, con le leggi sulla difesa della razza, gli ebrei non possono più andare a scuola e lavorare nel settore pubblico. 
LEGGI FASCISTE
Il capo del governo fu reso responsabile solo di fronte al re (indebolimento il parlamento non poteva discutere alcuna legge senza il preventivo consenso del governo
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furono soppresse le autonomie locali (comuni), sostituendo ai sindaci i podestà nominati dal sovrano
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vennero eliminati dalle amministrazioni pubbliche coloro che si rifiutavano di prendere la tessera fascista
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POLITICA ECONOMICA
L’economia fascista inizia con una fase ‘liberista’, che punta al commercio con l’estero e nel 1925 raggiunge il pareggio del bilancio.
Dal 1926 Mussolini si impegna a rivalutare la lira e a puntare sull’economia nazionale: lo stato interviene con forza, arrivando a controllare direttamente una serie di industrie.
Con il crollo delle importazioni, dal 1927 inizia una grave recessione, che peggiora con la crisi del ‘29.
Parallelamente Mussolini si impegna a rendere l’Italia un paese più agricolo, con la Battaglia del grano (1926) e con le bonifiche. I risultati saranno buoni in alcune zone limitate, sotto le aspettative nel resto del paese.
Le politiche degli anni ‘30 producono aumenti del pil e dell’industria, ma impoveriscono i ceti popolari (in particolare nel sud).