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Vista, Cosa pone fine allo stimolo?
Meta-rodopsina II substrato di…
Vista
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Fototrasduzione
Buio
Condizione di riposo, pdA attorno ai -40mV.
Elevata concentrazione di cGMP nel citoplasma del fotorecettore mantiene aperti canali cationici nel suo segmento esterno --> entrata di sodio controbilanciata da uscita di potassio nel segmento interno attraverso canali specifici per lo ione.
Luce
Premessa su pigmenti visivi:
- Coni = opsine, tre tipi sensibili a diverse lunghezze d'onda;
- Bastoncelli = rodopsina = opsina legata a porzione intracellulare del segmento esterno, insensibile agli stimoli luminosi + retinale 11c sensibilie agli stimoli luminosi.
- Luce attiva rodopsina: retinale 11c si trasforma in retinale all-trans e rodopsina in meta-rodopsina II.
- Meta-rodopsina II si lega a transducina attivandola. Transducina che in forma inattiva lega GDP ora lega GTP.
- Transducina attivata si scinde in porzione alpha che rimane legata a GTP e porzione beta che rimane attaccata a gamma.
- Sub alpha attiva cGMP fosfodiesterasi che induce trasformazione di cGMP in guanosina monop --> calo cGMP e chiusura canali cGMP dipendenti --> iperpolarizzazione.
Circuiti visivi
Sensazioni visive trasportate dagli assoni delle cellule gangliari che formano nervo ottico. Fibre del nervo ottico che provengono dalla metà temporale della retina proseguono omolateralmente, quelle che provengono dalla metà mediale decussano a livello del chiasma ottico. Dopo chiasma ottico nervi continuano come tratti ottici
Fibre del tratto ottico
90% delle fibre si porta a corpo genicolato laterale del talamo e da qui, attraverso radiazione talamocorticale, alle cortecce telencefaliche.
Cortecce telencefaliche raggiunte attraverso:
- Via dorsale: finalizzata alla localizzazione spaziale dello stimolo, proietta a area visiva primaria;
- Via ventrale: responsabile del riconoscimento dello stimolo
Corpo genicolato laterale costituito da lamine alterne di sostanza bianca e grigia che è funzionale: anche nel NGL abbiamo neuroni magnicellulari che ricevono info dal canale M della retina e oparvocellulari che ricevono info dal canale P.
10% delle fibre
Alle aree pretettali mesencefaliche
Da qui le fibre si portano a neuroni pre-gangliari del nucleo di Edinger-Westphal e da qui ai neuroni post-gangliari del ganglio cigliare. Questi ultimi responsabili del riflesso pupillare alla luce (miosi) e dell'accomodazione.
Ai collicoli superiori
Parte del mesencefalo, formati da lamine di sostanza bianca e di sostanza grigia alternate. Proiezioni del tratto ottico arrivano alle prime lamine di sostanza grigia. Da qui informazioni passano dal pulvinar e si portano a livello della corteccia occipitale e visiva.
Finalità: controllo dei movimenti degli occhi coordinati con il capo e i movimenti saccadici = movimenti impercettibili ed involontari degli occhi che impediscono l'adattamento dei recettori quando teniamo sguardo fisso su oggetto.
Lesione fascio genicolo-calcarino: visione ceca per cui permane visione ma molto grossolana, per cui soggetto viene considerato a tutti gli effetti ceco.
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Adattamento alla luce
All'aumentare della luce di sfondo deve aumentare anche stimolo affinchè ci sia reazione corrispondente.
Quando coni sottoposti a luce e hanno pdA a -70 questo deve gradualmente ritornare al valore di riposo per impedire fenomeno dell'abbagliamento. Nell'adattamento gioca ruolo fondamentale calcio in grado di attivare guanilato ciclasi che aumenta c di cGMP il quale permette apertura canali cationici e anche se continua ad essere colpito dalla luce pdM scende a valore intermedio tra -40 e -70 mv.
Cellule gangliari centro on e centro off.
- Cellule centro on attivate da stimolo luminoso che colpisce regione centrale del loro campo recettivo, inattivate da stimolo luminoso che colpisce regione periferica;
- Cellule centro off attivate quando stimolo luminoso colpisce periferia del loro campo percettivo.
Cellule centro on si attivano quando fotocettori sono iperpolarizzati, quindi quando non entra calcio e questo non induce rilascio
Corteccia visiva primaria
- Da polo posteriore del corpo occipitale si estende su faccia mediale degli emisferi cerebrali;
- Organizzazione visuotopica = ad aree retiniche con maggiore densità recettoriale corrispondono aree della corteccia con maggiore estensione (fovea e foveola hanno maggiore estensione);
- Possibili fenomeni di plasticità corticale;
- Canali P ed M continuano ad essere distinti: V1 divisa in sei strati da 1 a 6. Afferenze da NGL arrivano a quarto strato ulteriormente suddivisibile in strati A,B, c alpha e beta. Informazioni da M arrivano a 4C alpha, informazioni da P a 4C beta e da qui a regioni del secondo e del terzo strato.
Aree associative: corteccia inferotemporale
- Porzione anteriore è adibita a funzioni complesse; Lesione --> agnosia associativa = soggetto riesce a produrre rappresentazione abbastanza precisa dello stimolo che ha davanti ma non riesce a verbalizzarla.
- Parte posteriore adibita a percezione della forma dello stimolo visivo. Lesione --> agnosia apercettiva = soggetto identifica oggetto ma non riesce a riprodurlo.
Cosa pone fine allo stimolo?
- Meta-rodopsina II substrato di protein-chinasi che la fosforila facilitandone legame con arrestina che impedisce ativazione di ulteriore rodopsina;
- Transducina che si è attivata legando GTP anzichè GDP ha sua attività GTP-asica intrinseca per cui si riforma GTP e torna nella forma inattiva.