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Controllo corticale dell'attività motoria (rivedere sbobina 34),…
Controllo corticale dell'attività motoria
(rivedere sbobina 34)
Caratteristiche che differenziano movimento volontario da attività riflessa
Fine preciso
Possibilità di raggiungere scopo con modalità differenti mentre riflesso dà sempre risposta stereotipata.
Indotto da motivazioni interne mentre attività riflessa era indotta da stimolazioni esterne.
Fasi del movimento volontario
Ideazione
Pianificazione
Esecuzione
Aree motorie deputate al movimento volontario
Area motoria primaria o M1
Nel lobo frontale;
Organizzazione somatotopica, homunculus motorius: a partire dalla scissura di Silvio aree x movimento dei muscoli della lingua e della laringe, procedendo verso l'alto muscoli del volto e degli occhi, poi della mano, dell'arto superiore, del tronco, del bacino e dell'arto inferiore; Ampiezza della rappresentazione su corteccia dipende da finezza dei movimenti!! Somatotopia non costante.
Bassa soglia di attivazione.
Stimolazione circoscritta permette attivazione di distretti specifici degli arti.
Area premotoria o M2
Ruolo gerarchicamente sup alla corteccia motoria primaria alla quale è anteriore. Soglia di attivazione più elevata rispetto a M1. Stimoli evocati da stimolazione elettrica sono complessi, non movimenti elementari di singoli segmenti corporei ma coinvolgono multiple articolazioni.
Area 6 ulteriormente divisa in dorsale e ventrale.
Area motoria supplementare
Area motoria pre-supplementare
Area 8
Afferenze alle aree motorie
All'area motoria primaria
Informazioni da:
Aree 5 e 7;
Area premotoria: aree M2 deputate alla pianificazione dei movimenti complessi scaricano risultati della loro programmazione su M1 che è deputata all'esecuzione;
Area somatoestesica primaria: fibre intracorticali orizzontali collegano corteccia somatoestesica primaria che riceve info da determinato distretto con area di M1 depuatata al movimento della stessa area.
All'area premotoria
Informazioni da:
Aree 5 e 7: cprteccie associative polimodali che ricevono info da vie acustiche, visive e somasetiche;
Corteccia pre-frontale.
Gangli della base e cervelletto.
Fascio cortico-spinale
Da neuroni piramidali del quinto strato di M1;
Importanti connessioni con porzione magnocellulare del nucleo rosso;
Raggiungimento di motoneuroni alpha del midollo spinale tramute connessioni monosinaptiche o nuclei motori dei nervi cranici --> movimento;
Recettori muscolari e cutanei inviano info alla corteccia somatoestesica primaria e l'informazione passa ad M1.
Attività del fascio cortico-spinale comincia prima che cominci il movimento: istruzioni che scendono attraverso fascio cortico-spinale partono prima del movimento e si mantengono durante l'esecuzione. Vi è scarica istruttiva iniziale e certa freq di scarica tonica che si mantiene fino a quando la flessione è mantenuta.
Effetti della lesione del fascio cortico-spinale
Quando la corteccia perde contatto con motoneurone alpha.
Causa più comune: emorraggia o ischemia cerebrale sia a livello dell'origine del fascio cortico-spinale che in aree più distali.
Sintomi di deficit
Paresi/paralisi (perdita parziale/totale del movimento);
Lentezza esecutiva;
Ipotonia;
Segno di Babinsky.
Sintomi di rilascio = attività ancestrali del midollo spinale che non vengono più inibite.
Spasticità caratterizzate da posizione viziata in estensione o flessione che aumenta di intensità all'aumentare della forza con cui si cerca di vincerlo e ritorna in posizione nel momento in cui viene vinto.
Specializzazione funzionale della corteccia premotoria
Sequenze di movimento imparate con training reclutano l'area motoria supplementare;
Movimento di reaching avviene nello spazio 3d, ampiezza e direzione del movimento dipendono dalla posizione dell'oggetto che dobbiamo prendere. Importante sistema visivo, in particolare aree visive secondarie che codificano per posizione del corpo nello spazio. Area premotoria dorsale media reaching;
Grasping guidato dalle caratteristiche dell'oggetto, parte della corteccia visiva deputata al riconoscimento degli oggetti e la zona ventrale della corteccia visiva che manda segnali a area premotoria ventrale;
Neuroni canonici e neuroni specchio codificano per fine delle azioni.
Neuroni canonici
Scoperti da gruppo di Giacomo Rizzolatti mentre lavoravano su macaco con elettrodi nell'area premotoria ventrale responsabile del grasping e molto sensibile alla forma dell'oggetto;
Facendo vedere alla scimmia oggetti di forme diverse i neuroni erano sensibili a determinato tipo di forma anche solo a seguito dell'osservazione, senza che osservazione fosse seguita dall'azione.
--> corticomotoneuroni non possonno essere definiti motoneuroni al 100% perchè durante osservazione di un oggetto si comporta da neurone visivo, quando avviene afferramento da neurone motorio.
Neuroni specchio
Guardando un'azione fatta da altri si ha attivazione degli stessi neuroni che si attivano quando compiamo la stessa azione: in scimmia che guarda umano mangiare con mani si attivano gli stessi neuroni dell'area premotoria ventrale che si attiverebbero se scimmia stessa stesse mangiando.
Caratteristiche della lesione in base all'elemento coinvolto
Corteccia motoria
Lesione vasta a livello del corpo perchè coinvolge multipli distretti corporei;
Trofismo conservato;
Calo del tono e della forza;
Segno di Babinsky = attraverso stimolazione energica non dolorosa dal margine esterno del piede fino alla radice dell'alluce si ottiene dorsiflessione dell'alluce e apertura a ventaglio delle quattro dita.
Motoneurone alpha
Lesione limitata al territorio di innervazione del motoneurone;
Atrofia muscolare;
Diminuzione tono e forza;
No segno di Babinsky.
Muscolo = distrofie muscolari
Territorio di lesione variabile in base alla distrofia;
Atrofia muscolare;
Diminuzione del tono e della forza;
No segno di Babinsky.