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Ipersensibilità di tipo 1 - Coggle Diagram
Ipersensibilità di tipo 1
Allergia = malattie ad eziologia multifattoriale, diverse cause di tipo genetico (predisposizione ereditaria) o ambientale.
Protagonisti della risposta allergica
Allergeni
In genere proteine glicosilate a basso peso molecolare caratterizzate da alta solubilità nei fluidi corporei che permetta loro di di essere prontamente assorbiti una volta penetrati attraverso inalazione o ingestione. Esempi: pollini, forfora degli animali domestici, sostanze allergizzanti contenuti nella polvere di casa (feci degli acari della polvere...), alimenti come arachidi, nocciole, crostacei...
Alcuni come veleni di insetti ed adiuvanti dei vaccini possono essere introdotti attraverso inoculo. Possibile allergia ai farmaci.
Cellule linfoidi dell'immunità innata
Soprattutto cellule ILC2 che, stimolate dalle citochine prodotte a livello dell'epitelio, prostaglandine e leucotrieni, rilasciano IL4, IL5, IL9 ed IL13. Oltre che ruolo nelle infiammazioni anche ruolo nella risposta immunitaria contro elminti.
Mastociti
Cellule che derivano dal midollo osseo e raggiungono i tessuti periferici completando lì la loro maturazione. Caratteristici granuli citoplasmatici contenenti mediatori preformati dell'allergia, soprattutto istamina.
Eosinofili
Infiltrano tessuti infiammati e connettivi suscettibili alle allergie, soprattutto apparato respiratorio e gastroenterico.
Cellule dell'immunità specifica
Fasi della reazione allergica
1.
Sensibilizzazione
Linfociti T nei linfonodi vengono indotti a differenziare verso Th2 dalle cellule dendritiche che hanno raccolto l'antigene nel distretto sottomucoso. Al loro interno il fattore linfopoietina stromale timica prodotta dalle cellule di cute, intestino e polmone ha attivato una serie di vie metaboliche che facilitano differenziamento verso Th2.
Allo stesso tempo cellule B devono riconoscere recettore con Ig di membrana per cui necessitano aiuto delle cellule T helper che promuovono switch isotipico verso IgE. Una volta in periferia cellule B rilasciano IgE, parte delle quali rimangono nel tessuto aderendo ai mastociti, un'altra parte va in circolo aderendo ai basofili.
Attivazione
Antigene entra nuovamente nel distretto sottomucoso dove trova macrofagi armati delle IgE specifiche sviluppate nel corso del primo incontro --> legame a IgE e degranulazione dei macrofagi che rilasciano mediatori dell'infiammazione preformati (istamina, serotonina, fattori preformati) e fattori sintetizzati de novo come leucotrieni e prostaglandine. Tutti questi mediatori responsabili dei sintomi tessuto-specifici come vasodilatazione, broncocostrizione e aumento della produzione di muco. Inoltre reazione tardiva che consiste nell'aumento di danno al tessuto e richiede alcune ore: altre cellule come eosinofili e basofili arrivano e rilasciano i propri mediatori.
IgE Anticorpi caratteristici di queste reazioni. Alcune caratteristiche: - Peso molecolare maggiore rispetto alle IgG perchè dotati di una catena pesante in più; - Presenti in quantità molto basse nel siero degli individui normali, leggero aumento negli atopici ma non esorbitante perchè hanno emivita breve e si trovano attaccati a mastociti e basofili; - Non passano nella placenta, non si trovano nelle secrezioni, non attivano il complemento e non si trovano sulla membrana delle cellule B mature.
Recettori a cui si legano
Recettore di tipo 1 --> quattro catene
Catena alpha lega direttamente le IgE
Catena beta attraversa quattro volte la membrana ed è caratterizzato da due estremità intracitoplasmatiche
Due catene gamma deputate alla trasduzione del segnale in cui sono presenti due motivi ITAM.
Recettore di tipo 2 sui linfociti B e sui macrofagi, sui linfociti B trasmette segnali che regolano la produzione delle IgE. A livello dei macrofagi serve per captare complessi antigene-anticorpo.
Farmaci
Antistaminici e corticosteroidi non per prevenire la manifestazione acuta ma per prevenire broncospasmo ed ipotensione.
Antagonisti delle lipossigenasi che inibiscono la sintesi dei leucotrieni e broncodilatatori
Vaccinazione somministrazione per periodi molto lunghi di allergene prima molto bassi, crescenti.
Terapie desensibilizzanti ed immunoterapie attraverso uso di anticorpi monoclonali preferibilmente umanizzati o umani, ingegnerizzati contro le IgE.