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2) L'ESSERE IN DIVENIRE “CIASCUNA COSA QUAL ELL’E’ DIVENTA”
Auerbach
filosofo tedesco
sostiene che nella Divina Commedia il mondo appare immerso in un destino immutabile
Personaggi come figure di ciò che era stata la loro esistenza terrena
L’eterno giudizio ha fissato l’individualità di ciascuna anima portandola a compimento
Fondamento dantesco
l'essere umano trova piena realizzazione nell'aldilà
NO fissità e immutabilità delle anime
Immobilità e circolo vizioso senza fine
solo nel mondo infernale
Il peccatore si irrigidisce eternamente nella fissità del suo errore
Personaggio purgatoriale e paradisiaco
figurato come compimento del suo passato
ma in evoluzione, in attesa di una piena realizzazione
avverrà nella rosa dei beati, nell'Empireo
Divenire
Il beato è destinato a perfezionarsi anche dopo la morte
DIVENIRE
costante della creatura umana, subordinata al desiderio di tornare al Creatore
Dante subisce diversi mutamenti nel suo viaggio, ma si modificano solo potenze interne, che consentono di partecipare all'esperienza paradisiaca
TRANSUMANAR
=andare oltre l'umano
è un neologismo
concetto simile a "metamorfosi"
Per Ovidio consentiva la trasmigrazione delle anime che si incarnavano in successivi corpi fino alla catarsi
Dante
MA acquisizione dell'umano di una valenza trascendentale e divina, che non nega, ma perfeziona la precedente
NO trasformazione di sostanze
Bea si fa più bella e luminosa
Dante subisce trasformazioni che lo rendono sempre più capace di godere del regno che sta visitando
esseri umani, stimolati da Dio, soggetti a mutamenti ripetuti
legge del perfezionamento del sè
Legge divina guida la creatura in una continua metamorfosi
Non con lo scopo di mutarla
Ma per ritrovare essenza perduta con il peccato originale
Per Dante siamo vermi destinati a diventare angeliche farfalle (beati)
la metamorfosi può avvenire solo nell'aldità
in vita eravamo solo "antomata in difetto" o "vermi in cui formazion falla"
ARRIVO NELL'EMPIREO
Cecità--> "nulla vedere"
è però l'inizio del massimo vedere
ma di conseguenza dell’incapacità di riprodurre in poesia l’esperienza
accecato, perchè è una realtà non visibile all'occhio umano
Prima vede "umbriferi prefazi del vero" (par XXX 78)
anticipazione della realtà
Poi Angeli e Beati
dopo aver bevuto con gli occhi dal fiume di luce divina
come se avessero tolto una maschera
Dante, una volta superati i limiti umani, può vedere tutto chiaramente, anche le cose lontane
La metamorfosi interiore, che continua anche in Paradiso, è il principio che consente il cammino verso la perfezione ultima, verso la congiunzione finale con Dio e la beatitudine dell’essere