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SENECA, IL TEMPO, MEDEA, OTIUM E NEGOTIUM, LA SCHIAVITU' - Coggle…
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IL TEMPO
l'uomo deve riscattare la propria esistenza dai condizionamenti imposti, che portano ad una sbagliata valutazione delle cose. Questo succede con il tempo. IL TEMPO è l'unica cosa preziosa che l'uomo possa possedere, ma che una volta persa non potrà mai più acquistare.
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se ci si rende conto della precarioetà del tempo bisogna dedicare la propria vita agli studi e alla riflessione.
ANALIZZATO NEL DE BREVITATE VITAE: L'opera è dedicata a Pompeo Paolino. Per Seneca l'esistenza umana non è breve, ma ci può sembrare breve proprio per l'incapacità di utilizzare il tempo in maniera proficua. LA FIGURA DEL SAGGIO... è l'unico capace di adattarsi pienamente al volere della divinità e accettare il proprio destino usando pienamente la propria ragione
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UN PUNTO, PICCOLO DA SCOMPARIRE
MEDEA
EURIPIDE: Fu il primo ad affrontare questo mito. Non scende ad interpretazioni ma si limita a descrivere la vicenda. Medea è in preda dal furor, dall’istinto di vendetta nei confronti dell’uomo che l’ha tradita. Euripide ci da una lezione à l’uomo non è razionalità, ma istinto, talvolta brutale e omicida.
Alla fine Medea torna nella Colchide e si riappacifica con il padre...
PASOLINI: Grande modernità dell’antico messo in evidenza. (Medea esce dal suo mondo per poi rientrare nei propri panni, nei quali viene custodita la sua identità. Il mondo di Medea e di Giasone non possono coesistere!!)
CHRISTA WOLF: Riscrive il mito da un altro punto di vista. Medea è cresciuta in una società presentata come matriarcale. I bambini di Medea vengono lapidati dai corinzi, infuriati contro Medea, siccome la ritengono responsabile della peste che aveva colpito la città à MEDEA COME CAPRO ESPIATORIO, vittima di una società patriarcale.
SENECA:
PROLOGO: Epitalamio diabolico ... Medea è in preda al FUROR, si distacca dalla dottrina stoica siccome il furor non è compatibile con il logos. Medea invoca le furie (non gli dei nuziali). Il furor, ovvero l’ira porterà poi alla follia del personaggio, che sarà costretta ad agire per ULTIO nei confronti di Giasone. “consegnate alla moglie nuova (creusa/Glauce), alla morte il suocero (creonte) e la loro regale figliolanza a me concedete un male maggiore da augurare al promesso sposo... a me lui si auguri di avere come sposa!...” . Medea vuole che Giasone soffra come lei ha sofferto per questo rimpiazzo.
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