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Modello 4: la pace democratica - Coggle Diagram
Modello 4: la pace democratica
Il
modello della pace democratica
riflette gli approcci alle Relazioni Internazionali di
stampo liberale e costruttivista
, in quanto focalizza l’attenzione sulle caratteristiche interne degli Stati e dei loro sistemi politici, ritenuti
fattori determinanti del comportamento e dei risultati internazionali.
Caratteristiche
Il modello della pace democratica come ordine internazionale futuro si fonda su
due assunti fondamentali
: La
forma di governo democratica continuerà a diffondersi
e Le
democrazie non si fanno guerra tra di loro
.
I proponenti contemporanei della
pace democratica
, come Russett e Doyle, suggeriscono che la
guerra possa rientrare negli interessi materiali
o in termini di
prestigio dei dittatori o delle élite non elette,
ma che nei
sistemi politici democratici i naturali interessi pacifici
del popolo funzionano come un
freno alla realizzazione di queste aspirazioni.
. I sostenitori della pace democratica si aspettano che le
democrazie vadano in guerra quando attaccate o provocate
da altri Stati.
In generale, per le democrazie entrare in guerra
richiede l’ampia mobilizzazione del sostegno pubblico
, piuttosto che il semplice disegno capriccioso di un particolare leader.
I politologhi affermano anche che, poiché
le democrazie sono sistemi politici aperti
, le loro intenzioni sono
più trasparenti e i loro impegni a rispettare gli accordi sono più credibili.
Di conseguenza, è più facile per le democrazie raggiungere tra di esse accordi alternativi alla guerra e attenersi a tali accordi.
I paesi democratici sono
tipicamente ben disposti a inquadrare le loro relazioni reciproche all’interno di istituzioni internazionali
che definiscono norme e aspettative comuni per il comportamento degli Stati.
Tendenze
Vi sono robuste prove empiriche della tesi secondo la quale
le democrazie non si fanno al guerra tra di loro
. Numerose analisi statistiche hanno dimostrato che
esistono delle correlazioni particolarmente forti tra i sistemi politici democratici e relazioni pacifiche
.
Evidenze empiriche in contraddizione
I sostenitori della pace democratica come
modello del futuro ordine globale devono affrontare sfide cruciali
:
Possibilità che la democrazia continui a diffondersi; oggi Cina e Russia rappresentano due grandi potenze che si oppongono al trend democratico. Le
élite che li guidano sono convinti che i regimi autoritari abbiano significativi vantaggi rispetto alla democrazia.
Alle
sollevazioni rivoluzionarie contro i regimi autoritari non necessariamente fa seguito la democrazia
(Primavera Araba).
Il processo democratico
non è irreversibile.
Anche se fosse vero che le democrazie mature non si fanno la guerra tra di loro, la
transizione verso la democrazia può essere pericolosa e irta di ostacoli.
Ed Mansfield e Jack Snyder mostrano che i
paesi nella fase di transizione tra democrazia e non democrazia in effetti hanno una maggiore propensione al conflitto e si scontrano con Stati democratici.
La loro
ricerca suggerisce che paesi che fanno il salto più ampio
, da un’autocrazia totale alla democrazia di massa, hanno il
doppio della possibilità di affrontare una guerra nel decennio successivo
alla transizione rispetto gli Stati rimasti autocratici.
Alcuni critici sostengono che il vero test per la
pace democratica debba ancora avvenire
. In termini storici, la prevalenza della democrazia è un
fenomeno relativamente recente
.