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ITALIA POST-UNITARIA (1861-1887) - Coggle Diagram
ITALIA
POST-UNITARIA
(1861-1887)
Potere legislativo in mano al Parlamento, composto da 2 camere
Senato, di nomina regia e minore importanza: ratificava le decisioni della Camera del Deputati
Camera dei Deputati, nominata a suffragio censitario
Stato liberale ma non democratico
Gli aventi diritto al voto comprendevano circa il 2% della popolazione totale, che nei primi anni si ridusse ulteriormente poiché alcuni cattolici si astennero dal voto fino al 1913 per protesta verso la privazione del potere politico al Papa
Paese legale:
espressione utilizzata per riferirsi ai parlamentari e ai pochissimi elettori
Paese reale:
intera popolazione, distantissima dal paese legale
Non esistevano partiti definiti come oggi, bensì i deputati difendevano precisi interessi locali
Nascono comunque due schieramenti politici principali
DESTRA STORICA
Al governo ininterrottamente fino al 1876
PRIMI PROBLEMI
PAREGGIO DI BILANCIO
Le casse dello Stato erano in forte perdita a causa delle guerre per l'Unità nazionale.
I governi di destra, ed in particolare Quintino Sella, affrontarono il problema
Costo forzoso:
coniazione di moneta svalutata non convertibile in oro
Confisca e rivendita dei beni della Chiesa
Tassa sul macinato:
direttamente proporzionale alla quantità di cereali trasformata in farina
1876: pareggio di bilancio raggiunto
La destra storica aveva ottenuto un successo totale, completando l'unità nazionale (annessione del Veneto e di Roma), estendendo notevolmente la rete ferroviaria e sconfiggendo il brigantaggio.
Tutto ciò però aveva avuto grandi costi sociali e un aumento del divario tra Paese legale e Paese reale
SITUAZIONE DEL SUD ITALIA
Grave crisi a causa dell'imposizione delle leggi piemontesi
LIBERO SCAMBIO:
Ha permesso l'arrivo di merci estere, soprattutto inglesi, sul mercato a bassi costi, che ha mandato in crisi le industrie meridionali aperte dai Borbone incapaci di competere
LEVA MILITARE OBBLIGATORIA
Diffusione del brigantaggio e di vere e proprie rivolte armate, sedati definitivamente entro il 1870 grazie all'intervento dell'esercito
SINISTRA STORICA
Entrambe di stampo liberale, ben distanti da fascismo e socialismo e non troppo differenti tra loro
GOVERNO DEPRETIS (1876-1887), dopo 15 anni di governi di destra
RIFORME
Riforma elettorale(1883)
Possibilità di votare per chiunque avesse la licenza di seconda elementare o pagasse un censo annuo di 20 lire
Elettori aumentati da 600.000 a 2 milioni (7% della popolazione)
Abbassamento dell'età minima per votare da 25 a 21 anni
Legge Coppino (1877):
obbligo scolastico dai 6 ai 9 anni e sanzioni per i genitori inadempienti
Abolizione della tassa sul macinato (1880)
Abolizione costo forzoso della lira (1883)
1887: TARIFFA DOGANALE sui MANUFATTI ESTERI ed in seguito anche sui CEREALI
Vantaggiosa per:
Industrie di cotone e siderurgiche del Nord
Produttori agricoli di grano del Sud
Svantaggiosa per: commercianti e agricoltori del Sud che erano entrati nei mercati esteri con prodotti quali agrumi, vino e olio
CONSEGUENZA:
Esodo dal Sud Italia verso l'America
TRASFORMISMO:
politica finalizzata ad aumentare il consenso elettorale moderato, cercando anche l'appoggio di deputati di destra poiché Depretis era un moderato e non aveva intenzione di attuare alcuna rivoluzione
Sostegno allo stato liberale e monarchico
INCHIESTA JACINI:
Indagine condotta dal senatore Stefano Jacini tra il 1877 e il 1884 riguardo la condizione dei contadini italiani
NORD: Spesso malati di pellagra, dovuta alla carenza di vitamine poiché la carenza di pane e di carne veniva sopperita con la polenta di mais
Sviluppo del triangolo industriale Torino-Milano-Genova
Sia i latifondisti del sud che gli industriali del nord insistevano per l'applicazione di politiche di protezionismo poiché i mercati esteri avevano una concorrenza insostenibile per l'economia italiana
SUD: Spesso denutriti e malati di malaria
LATIFONDO: grandi proprietà terriere non coltivate dai proprietari bensì da contadini poveri.