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PIRANDELLO E SVEVO - Coggle Diagram

- - - - Zeno è un triestino borghese a differenza dei vecchi personaggi di Svevo che erano impiegati
        
        Molte somiglianze alla vita dello scrittore ma non è una'autobiografia
        
        Svevo utilizza espressioni dialettali, ha una scrittura lenta, analitica e spezzata. Molto ironico perché nasconde meschinità e ipocrisia del passato del protagonista facendolo "giustificare"
    - - Svevo non crede nella psico-analisi né nella sua efficacia o attendibilità:curiosità e distacco
        
        Narrato in prima persona: io narrante=io narrato= inattendibilità
        
        Svevo apprezza il "monologo interiore" di Joyce ma non lo usa perché Zeno scrive per raccontare allo psicanalista e deve farsi capire quindi no flusso di coscienza e parvenza di logicità
        
        Alternanza tra tempo presente e passato= convivono nella coscienza, dilatazione e contrazione in base all'importanza di essi
    - - Il Dottor. S. vuole scusarsi perché ha intenzione di pubblicare i diari del paziente che si è sottratto alla cura= lo psicanalista non può provare il transfer
    - - Zeno si sente guarito perché ha fatto fortuna durante la guerra
      - Mondo malato alle radici a causa dell'uomo che non ha saputo progredire se non con "ordigni"
        
        Vita come malattia stessa
  - - - si dedica alla lettura di grandi autori francesi
        
        Flaubert
        
        Zola
        
        L'Assommoir
        
        Balzac
        
        Joyce
        
        monologo interiore
      - Svevo lavorando in banca entrò nell'ambiente dell'alta borghesia, dopo divenne direttore della fabbrica del suocero
        
        si dedica alla psicoanalisi e riprese a scrivere La Coscienza di Zeno
        
        Zeno figura dell'inetto cerca di curare la sua nevrosi ,che lo porterà a nascondere la falsità e gli inganni della borghesia, condizione nevrotica dell'uomo moderno
- - - - l'avvio della prima premessa è ambiguo, in quanto il protagonista dice che l'unica cosa che sa di sapere è il suo nome
    - - si riferisce a Copernico come qualcuno ha tolto all'uomo l'illusione di essere al centro del mondo, facendogli comprendere il suo essere infinitesimale
      - decide di raccontare come si sono si sono fusi libri scabrosi con le vite dei santi della biblioteca
        
        perché come si uniscono libri di natura diversa, al di là delle illusioni sociali, una realtà che ci appare in un modo, potrebbe essere altro.
        
        biblioteca: allegoria dell'essere uscito dalla vita
        
        vive la contraddizione dell'essere mattia Pascal e dell'essere stato Mattia Pascal
        
        accetta questa condizione e l'unica cosa che fa è portare i fiori alla sue tomba
    - - dopo che Mattia va a vivere da Romilda e dalla suocera, si porta anche la madre e a seguito dei maltrattamenti della madre di Mattia, Zia Scolastica la vuole portare via da quella casa, dove era continuamente umiliata
        
        il culmine è quando la vecchia comincia a strapparsi i vestiti e si butta a terra con le gambe in aria
        
        in questo sta la comicità, ma subito dopo c'è una riflessione che avviene allo specchio
        
        simbolo di riflessione
        
        tema dello strabismo
        
        il suo occhio storto gli fa tenere due dimensioni insieme
        
        la sua inettitudine non gli fa ricomporre le due realtà e gliele fa tenere separate
    - - Adriano vive a Roma da Paleari e devono andare a vedere il teatro di figura
        
        Se il cielo del teatro si strappasse? Oreste, uomo d'impulso,non ucciderebbe sua madre come nella storia reale,ma sarebbe un Amleto in quanto rimarrebbe immobile e inerte di fronte all'impalcatura
    - - Racconta il periodo di convalescenza di Mattia Pascal ,trascorsa al buio , perché ha avuto un operazione all'occhio strabico
        
        diventa simbolo della doppia visione di Pascal
        
        diventa anche l'occasione per Paleari di esporre la sua lanterninosofia
        
        la luce diventa illusione, perché
        si vede solo un parte della nostra realtà, mentre il buio che ci avvolge è l'unica fonte di verità, noi dobbiamo farci trascinare nel buio e lasciarci andare al flusso della vita
        
        ognuno di noi a un proprio lanternino che può essere più o meno grande e luminoso
        
        ogni epoca ha un'ideologia (lanternone),che viene seguita da tanti (lanternini), che poi la ideologia successivamente, verrà sostituita da un'altra
  - - - il comico diventa tragico
  - - - ogni forma è un congelamento dell'io in un'identità
        
        impossibilità di uscire dalla maschera e qualunque forma ci identifichi è una costruzione della nostra identità
        
        non sarà mai quella pura, perché è un flusso impossibile da captare
        
        i personaggi prendono coscienza e sono "maschere nude"
        
        non possono aderire perfettamente alla finzione di un'identità in cui si trovano, ma non possono uscirne
        
        sarebbe la perdita assoluta di sé
        
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- - - - etimologicamente significa "assenza di ordine" e "vuoto"
        
        è anche l'assenza dei punti di riferimento
        
        ad Agrigento da una parte abbiamo le zolfare e da una parte i resti dell'arte greca
      - emerge la capacità di insinuare il sospetto di fronte a quelle certezze che noi diamo per assodate
        
        la grande guerra è un altro elemento fondamentale per Pirandello
        
        è legata al fallimento delle industrie di zolfo della famiglia di Pirandello e alla prigionia del figlio Stefano
        
        Quando Pirandello va in Germania, incontra Schopenhauer, dal quale reinterpreta il concetto di velo di maya
        
        in questo periodo la moglie si ammala
        
        Nietzsche