La lettera si apre con una visione paesaggistica: l'immagine descritta dal poeta è quella raffigurante un paesaggio alquanto differente da quello della letteratura settecentesca, ricco di particolari, verdi boschi piacevolmente ombrosi, ruscelli, prati fioriti, ecc.. Al contrario, qui troviamo un paesaggio imponente, selvaggio, cupo e distruttivo, composto da monti nevosi, terre brulle e prive di alberi, macigni, burroni, torrenti violenti e un vento freddo. Da questa dettagliata descrizione si può sicuramente cogliere un'immagine di una natura minacciosa ed ostile all'uomo.