Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
IL NUOVO STATO ITALIANO (1861-1890), Marina Tabellini 4C - Coggle Diagram
IL NUOVO STATO ITALIANO (1861-1890)
Il regno d'Italia era uno stato liberale, il potere legislativo era nelle mani del PARLAMENTO
Senato
Reificava quanto deliberato dalla camera
Camera dei deputati
membri venivano eletti a suffragio censitario
Il popolo ignorante veniva considerato facilmente strumentalizzabile
Meno del 2% della popolazione votava
Per protesta nei confronti dell'abolizione del potere temporale del papa molti cattolici si astennero dalle votazioni per un certo periodo
Non esistevano veri e propri partiti ma ogni deputato era il rappresentante di determinati interessi locali
Nonostante ciò si erano delineati due schieramenti di fondo
Destra storica
Sinistra storica
Governò dopo 15 anni non attuando cambiamenti radicali ma semplicemente un cambio di rotta per alcuni ambiti
Fra i problemi più grandi che si dovettero affrontare furono di tipo economico
Il nuovo stato unitario era sull'orlo della bancarotta
C'era un grande deficit delle finanza pubbliche
Il pareggio del bilancio fu il principale obiettivo del governo
Non si potevano ridurre le spese militari
Come ministro delle finanze c'era Quintino Sella
Furono chiesti prestiti all'estero ma per il timore che lo Stato italiano non fosse più in grado di ripagarli chiesero subito il rimborso
1866 fu l'anno più negativo
e per fare fronte a questi importanti problemi finanziari:
Fu istituito il corso forzoso (emissione di carta-moneta che veniva svalutata)
Vennero confiscati alcuni beni ecclesiastici
Vennero istituite imposte ingenti su beni di largo consumo
In particolare la tassa sul macinato che era proporzionale alla quantità di cereali trasformati in farina
Ci furono tumulti soprattutto in Pianura Padana per abolirla
Questo obiettivo fu finalmente raggiunto nel 1876
Agostino Depretis
al governo (esponente della sinistra moderata)
Sentì la necessità di ridurre il divario fra paese legale (con il diritto di voto) e reale
FENOMENO DEL TRASFORMISMO
Creazione di un vasto e forte gruppo di moderati
Rafforzamento dello Stato liberale e monarchico
Abrogate le tasse sul macinato ed il corso forzoso
Poteva votare chiunque fosse in possesso di una licenza di seconda elementare, avesse 21 anni o versasse un censo di almeno 20 lire annualmente
Venne incaricato Stefano Jacini di di fare un
resoconto delle condizioni dei contadini della penisola
Mise in luce le drammatiche condizioni di vita della maggioranza del popolo italiano
3 more items...
La miseria predominante ed i legami fra le proteste sociali con i vecchi governi deposti portarono in Sud Italia una lotta armata contro lo stato che durò 10 anni
Con l'unità d'Italia le leggi che vigevano nel regno di Sardegna furono estese a tutta l'Italia (processo di
piemontizzazione
)
Molti funzionari del nord furono mandati ad amministrare il sud
I meridionali non si sentivano parte del nuovo paese
Furono molto danneggiati da:
La legge di coscrizione obbligatoria
Il libero scambio che portò al fallimento molti produttori in quanto venivano importate dall'estero merci a costi minori
Tutti questi problemi divamparono in rivolte armate che vennero presentate come episodi di criminalità comune come il brigantaggio anche se era una
vera guerra civile
I briganti erano appoggiati e finanziati dai Borboni in esilio
Per placare queste rivolte furono mandati dal Nord 120000 soldati
La lotta al brigantaggio provocò più vittime di tutte le guerre del Risorgimento messe insieme
Marina Tabellini 4C