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La poesia nel primo Novecento - Coggle Diagram
La poesia nel primo Novecento
Ermetismo
Gli intellettuali italiani non accettano le regole imposti dal regime
Costretti a fuggire all'estero oppure venivano imprigionati
Nasce tra il 1920 e 1930 a Firenze
Definito così per il linguaggio chiuso e difficile
Gli ermetici
Sostengono l'idea di una poesia pura
Ritengono che la parola "poetica" per dare voce sul mistero dell'esistenza
I maggiori esponenti sono
Mario Luzi
Alfonso Gatto
Si ispirano alle opere di Ungaretti
Salvatore Quasimodo
Verso una nuova poesia
Futurismo
Fondato da Filippo Marinetti nel 1909
Esaltano il valore della modernità
Rifiutano le regole del passato
Comunicare con energia e velocità
All'inizi della Prima guerra mondiale i futuristi sostengono la partecipazione italiana
Non tutti gli scrittori compiono scelte stilistiche e mantengono un legame con il passato
la poesia di Umberto Saba
Linguaggio limpido e lineare
Eugenio Montale
Linguaggio asciutto per comunicare il senso il senso di impotenza
Nei primi decenni del XX secolo i poeti avevano la necessità di staccarsi dalle regole
Nasce così il verso libero
Variano le esigenze degli autori
La parola assume sempre un'importanza maggiore
Esempi più significativi di Giuseppe Ungaretti