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PRIMO DOPOGUERRA IN ITALIA E ASCESA DEL FASCISMO - Coggle Diagram
PRIMO DOPOGUERRA IN ITALIA E ASCESA DEL FASCISMO
dopoguerra
insoddisfazione
ceti più umili
ai margini della vita politica
rivendicavano
divisione e distribuzione delle terre
sindacati
centro-nord
scioperi
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sud
occupazione delle terre incolte
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maggiore uguaglianza
miglioramento dei salari
rappresentanza parlamentare
borghesia
piccola e media borghesia
crisi
chiusura
disoccupazione
debolezza del mercato interno
riconvertire la produzione
dall'industria bellica a quella di pace
grande borghesia industriale
arricchita con la guerra
nuovi movimenti e partiti
necessità di passaggio dal liberalismo ottocentesco alla democrazia
movimenti nazionalisti
"vittoria mutilata"
imprese e azioni di forza
D'annunzio
Fiume
No Dalmazia
No Albania
solo Alto Adige
contrari agli accordi di Parigi
partiti di massa
PARTITO POPOLARE ITALIANO
Don Luigi Sturzo
solidarismo cristiano
riforma fiscale
nuova legislazione sociale
collaborazione pacifica tra le varie classi sociali
punto di distacco dalla sinistra comunista
grande successo alle elezioni del 1919
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PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
primo partito per seggi
ma diviso internamente
Riformisti
serie di riforme per giungere progressivamente alla democrazia
Massimalisti
rivoluzione
scissione interna
la sinistra italiana era frammentata e debole
GOVERNO
Nitti
economista meridionalista
che però si dimostrò incapace di gestire le forti tensioni sociali
si dimise dopo appena un anno
1920
Giolitti
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ascesa del fascismo
1922
PARTITO SOCIALISTA UNITARIO
ulteriore scissione della sinistra
QUADRUMVIRATO
De Bono
De Vecchi
Balbo
Bianchi
Marcia su Roma
28 ottobre
richiesta di Facta al re Vittorio Emanuele III
stato d'assedio
rifiutata dal re
anzi, il 30 ottobre
il re offrì a Mussolini
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per mobilitare l'esercito contro i fascisti
Mussolini
nel frattempo era rimasto a
Milano, pronto per fuggire in Svizzera
Bonomi e Facta