È possibile modificare le mansioni del lavoratore, attraverso il cosiddetto ius variandi, che indica il potere del datore di lavoro di modificare le mansioni del lavoratore oltre l'ambito convenuto, nel rispetto della legge, dei contratti collettivi e del principio generale di buona fede. In ogni caso, secondo il principio di cui all'art. 36 della Costituzione Italiana, il lavoratore ha diritto ad una retribuzione dignitosa e proporzionata alla qualità e quantità del suo lavoro.
MOBILITA' ORIZZONTALE il lavoratore può essere adibito a mansioni equivalenti a quelle per le quali è stato assunto, quindi le nuove professioni non devono modificare in peggio il corredo di esperienze acquisito dal prestatore
MOBILITA' VERTICALE nel caso di assegnazione a mansioni superiori il prestatore ha diritto al trattamento corrispondente all'attività svolta.
al fine di tutelare il lavoratore che abbia acquisito una professionalità l'assegnazione stessa diviene definitiva, ove la medesima non abbia avuto luogo per sostituzione del lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto, dopo un periodo fissato dai contratti collettivi, e comunque non superiore a tre mesi