Come e perché gli Stati cambiano politica internazionale
Livello di analisi individuale
In linea con quanto teorizzato dai costruttivisti, i leader internazionali a volte possono cambiare la loro percezione della politica mondiale e delle circostanze del proprio paese nel sistema internazionale come risultato delle proprie esperienze in politica estera o di quelle dei loro predecessori.
Queste variazioni possono poi riflettersi nella maniera in cui i leader definiscono i propri interessi e le relative strategie per perseguirli.
Un’importante linea di ricerca ha mostrato come il processo di apprendimento che segue politiche fallimentari sia un elemento dominante per capire perché gli Stati Uniti alla fine della 2°gm abbiano modificato la loro posizione da neutralità a internazionalismo.
Isolazionismo: strategia per cui uno Stato evita o minimizza i rapporti con gli altri attraverso qualsiasi istituzione internazionale o accordo per concentrarsi esclusivamente su se stesso e sulla propria politica interna.
Internazionalismo: strategia in cui uno Stato è fortemente connesso ad altri attraverso disposizioni istituzionalizzate intese al mantenimento della sicurezza mondiale e alla promozione della prospettiva economica globale.
L’esperienza e le interazioni che i leader hanno con i leader e i funzionari degli altri paesi possono cambiare e loro idee circa la situazione del proprio paese e delle opzioni strategiche.
I leader giocano un ruolo chiave nel disegnare la politica estera quindi i cambiamenti di leadership possono essere alla base di cambiamenti in politica estera.
Livello di analisi nazionale
Due meccanismi che hanno origine e operano in larga parte a livello di analisi statale hanno la capacità di indurre cambiamenti sostanziali nella politica estera di un paese.
Sensibili cambiamenti politici all’interno di un paese, ad esempio il mutamento del regime politico, possono apportare grossi cambiamenti agli interessi e alle strategie della politica estera di un suddetto paese.
I costruttivisti sostengono che le ONG abbiano avuto un successo significativo nell’influenzare non solo la politica estera degli Stati ma anche le politiche di istituzioni internazionali che tali Stati controllano
Le ONG hanno cercato di esercitare questa influenza lavorando sia individualmente che in reti di network per convincere i leader dei governi nazionali ad allargare la loro definizione in modo da includere, oltre che ai tradizionali problemi relativi a sicurezza ed economia, anche i diritti umani e l’ambiente.
È dimostrato che delle ONG attive a livello internazionale siano state in grado di far cambiare idea ai responsabili delle politiche e abbiano influenzato in vario modo la definizione degli interessi e delle strategie di politica estera.
Inoltre, gruppi di sostegno formati da diverse ONG hanno influenzato gli strumenti politici che i governi nazionali utilizzano per proteggere i loro interessi persino in quel delicato settore che è la sicurezza nazionale (mine antiuomo).
Livello di analisi internazionale
Traumi esterni: le comunità internazionali possono essere scosse nelle loro idee riguardo la politica estera da gravi traumi esterni
Cambiamenti nel potere relativo: il potere relativo della Cina sta aumentando ma il paese non ha ancora modificato la sua politica estera rispetto all’ordine internazionale.
Questo sfasamento temporale funziona anche al contrario: UK e Francia mantengono responsabilità internazionali normalmente associate ai paesi più potenti nel sistema più a lungo di quanto dovuto anche dopo che le loro posizioni di potere relativo erano sensibilmente diminuite.