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Unità d'Italia Seconda guerra d'indipendenza 1859-1861 - Coggle…
Unità d'Italia
Seconda guerra d'indipendenza 1859-1861
1859
Seconda guerra d'indipendenza
Dopo gli accordi segreti di Plombieres, Cavour deve trovare il modo di provocare l'Austria in modo da far attaccare il regno di Sardegna. Solo a quelle condizioni la Francia interverrà a favore del Piemonte.
Cavour decide di raggruppare le truppe del Regno di Sardegna vicino al confine con la Lombardia occupata dall'Austria. Agli occhi degli austriaci sembra che il Regno di Sardegna si stia preparando per attaccare, quindi viene mandato un ultimatum al re Vittorio Emanuele II. Il re rifiuta di ritirare le truppe e il 26/04/1859 l'Austria cade nella trappola e dichiara guerra al Regno di Sardegna: inizia la Seconda guerra d'indipendenza.
La Francia interviene in favore del Regno di Sardegna mandando un esercito di 100.000 soldati e vengono ottenute una serie di vittorie contro gli austriaci.
24/06 I piemontesi sconfiggono gli austriaci a San Martino.
La Lombardia viene liberata dagli austriaci che si ritirano.
24/06 I francesi sconfiggono gli austriaci a Solferino.
Le vittorie del Regno di Sardegna spingono i patrioti presenti negli altri Stati del Nord Italia (i ducati di Parma e Modena e il Granducato di Toscana) a insorgere contro i regnanti, a proclamare dei governi provvisori e a chiedere l'annessione. Anche il Veneto è pronto a liberarsi dagli austriaci.
Il papa è preoccupato, perché teme che il Regno di Sardegna approfitti delle vittorie per unificare l'Italia mettendo fine allo Stato della Chiesa. Protesta quindi con Napoleone III, il quale non vuole perdere l'appoggio dei cattolici.
La Francia decide di ritirarsi dalla guerra e di firmare l'11/07/1859 il trattato di Villafranca di Verona con l'Austria, senza interpellare il Regno di Sardegna. L'Austria, in cambio del ritiro della Francia è pronta a cedere la Lombardia, che poi viene ceduta dai francesi al Regno di Sardegna. Un'altra condizione è che tutti i sovrani del centro Italia tornassero sul loro trono.
Gli accordi di Plombieres prevedevano che in cambio dell'aiuto, i piemontesi dovessero cedere Nizza e la Savoia alla Francia. Il ritiro prematuro della Francia aveva fatto cadere l'accordo.
Cavour offre Nizza e la Savoia in cambio degli stati centrali dell'Italia. In altre parole la Francia non doveva intervenire nell'annessione al Regno di Sardegna dei ducati dell'Italia centrale.
Il Regno di Prussia, temendo che la Francia voglia sostituirsi all'Austria nel dominio dell'Italia, minaccia di intervenire al fianco degli austriaci.
1860-1861
Seconda guerra d'indipendenza
Dopo il Trattato di Villafranca, i liberali moderati subiscono una brusca frenata e riprendono forza i liberali democratici guidati da Garibaldi.
Garibaldi insieme a un migliaio di volontari vestiti con delle giubbe rosse salpano da Quarto (Liguria) alla volta della Sicilia, dove era scoppiata una ribellione contro i Borbone.
Garibaldi giunge in Sicilia l'11/05/1860 e sconfigge l'esercito borbonico a Calatafimi. Oltre ai Mille originari si aggiungono molti volontari siciliani che vedono in Garibaldi un liberatore dalla schiavitù imposta ai contadini dai ricchi latifondisti.
Garibaldi si opporrà alle redistribuzioni di terre e reprimerà con molta durezza eventuali ribellioni contro la nobiltà come è avvenuto a Bronte. Questo atteggiamento potrebbe sembrare strano in un democratico, ma Garibaldi sapeva che se la nobiltà si fosse spaventata, avrebbe opposto molta più resistenza alla sua avanzata verso la sede del Re: Napoli.
Garibaldi libera la Sicilia e sbarca in Calabria, per poi dirigersi verso Napoli, dove entra il 07/09/1860, mentre il re borbonico Ferdinando II lascia la città.
Cavour ora teme che Garibaldi marci su Roma per conquistare la città, ma questo avrebbe immediatamente provocato l'intervento di Napoleone III, con il quale il Regno di Sardegna non voleva combattere.
Cavour precede Garibaldi mandando un esercito nello Stato della Chiesa a combattere l'esercito del papa a Castelfidardo, a distanza di sicurezza da Roma.
Vittorio Emanuele II scende a Teano dove si incontra con Garibaldi il 26/10/1860. Garibaldi non può fare altro che cedere tutte le terre conquistate al re e in seguito tutte le terre votano per l'annessione al Regno di Sardegna . Il 17/03/1861 Vittorio Emanuele II viene proclamato primo re d'Italia.
Vittorio Emanuele II che da Re di Sardegna diventa Re d'Italia.
Lo Statuto Albertino (la costituzione del Regno di Sardegna) diventa Costituzione del Regno d'Italia.
Le leggi del Regno di Sardegna diventano le leggi del Regno d'Italia.