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teoria della follia - Coggle Diagram
teoria della follia
già i primi filo ellenistici si dedicavano alla scienza della natura, attribuendo la follia ad origini divine
ippocrate padre della psichiatria naturalistica, follia frutto di uno squilibrio degli umori e della qualità del cervello, quindi cure mirate al corpo(salassi, lobotomie)
cornelio celso teoria terapeutica alienati contribuì a radicare nella gente l'idea della perversità e pericolosità del malato
medioevo prevalse spiegazione religiosa, follia possessione segno delle maledizioni e peccati che puniti o purificati
franco basaglia condusse una grande battaglia medica, sociale, culturale e politica a livello mondiale: apertura dei manicomi,dare libertà eliminare metodi violenti, apertura cancelli
i cancelli vennero aperti e si adoperò affinchè il trattamento farmacologico venisse affiancato dalla psicoterapia, insistendo con il personale perchè avesse rapporti umani con i pazienti. uomini in crisi ma non malati
la sua teoria era basata sulla libertà come terapia e del rispetto dei diritti del paziente
(tornare con i piedi per terra nella società)
il 3 maggio del 78 approvata la legge 180 che sanciva la chiusura dei manicomi e nel 2003 l'O.M.S l'ha indicata come uno dei pochi eventi innovativi nel campo della psichiatria su scala mondiale
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nel 2 800 il paradigma organicista si affermò in gran parte dell'italia, la soff psic. veniva ricondotta solo a prob fisici. così si perse l'interesse per elementi affettivi e la storia del soggetto
il paziente viveva in una realtà separata che lo rendeva meno reintegrabile,e meno adatto agli standard sociali della vita urbana
i manicomi erano luoghi di isolamento , funzione di preservazione e sicurezza sociale.
la funzione di esclusione fu+ visibile dall'eterogenea tipologia di internati accomunati solo dalla poverissima estrazione sociale. eliminare elementi
se l'istituzione manicomiale restò immobile invece all'inz del 20 prese avvio una rivoluzione nell'ambito psicologico. vasto moto di rinnovamento radicale che lavorava a margine dei manicomi, sconvolgendo la psichiatria
alla luce di queste nuove scoperte venne rivisitato il concetto d'identità della persona, del rapporto tra individuo e contesto sociale e del confine tra salute e malattia.
tra anni 50-70 si avvertivano i limiti della psichiatri 800. l'aspetto fondamentale di ciò fu di ridare ai pazienti la propria soggettività, riconoscendoli come uomini con cui poter entrare in relazione
in questo scenario si innesca negli anni 70 il movimento italiano di contestazione istituzionale, movimento antipsichiatria
l'intenzione era di portare all'esterno dell'istituzione asilare l'opera assistenziale degli operatori. umanizzazione del malato, portare la psichiatria nella comunità.