Nelle aree di alta pressione, che sono dette anticicloni, l'aria, relativamente più densa e quindi più pesante, tende a spostarsi verso il basso e a muoversi verso le aree di bassa pressione, dette cicloni, dove prende i posto dell'aria, che essendo meno pesante, si sposta verso l'alto. E' così che tra due zone di differente pressione si verifica un trasferimento d'aria, cioè un vento.
Alcuni venti possono spirare alternativamente in verso opposto, come conseguenza del verificarsi di inversioni fra le zone di bassa e alta pressione. Tali movimenti d'aria sono chiamati venti periodici; essi si verificano sia su piccola scala (come le brezze con ritmo notturno e diurno) che su grande scala (come i monsoni con ritmo stagionale).
In riva al mare, durante il giorno le rocce si riscaldano più rapidamente dell'acqua e riscaldano maggiormente gli strati d'aria sovrastanti. Sulla terraferma si stabilisce una condizione di bassa pressione, mentre sul mare la pressione è più alta. Ciò mette in movimento l'aria del mare verso la terra.
Di notte, invece, la terra si raffredda pi rapidamente; gli strati d'aria presenti sulla terra diventano più freddi di quelli sull'acqua e quindi la pressione più alta si stabilisce sulla terraferma. L'aria si muove dalla terra verso il mare.
Anche su vasta scala il meccanismo dei venti periodici è lo stesso. Per esempio, nell'Oceano Indiano e nella fascia continentale che va dalle coste della Somalia a quelle della Cina orientale si hanno dei venti periodici, detti monsoni.