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Misure di Produttività: Introduzione - Coggle Diagram
Misure di Produttività: Introduzione
Produttività ed efficienza
La misura della produttività viene spesso considerata come un
indicatore di efficienza del processo produttivo
In realtà solo in determinate circostanze produttività ed efficienza possono essere considerati sinonimi
Un
indice
di
produttività
può essere genericamente definito come il
rapporto
tra
una misura di output ottenuto e la misura di uno o più input impiegati nel processo produttivo
(rapporto tra risultato dell’attività produttiva e mezzi impiegati per ottenerlo)
Schema foglio 3
obiettivi delle analisi
Analisi per una azienda, un settore o un intero sistema economico
Confronti di produttività
nel tempo
per una stessa unità, per la misura di variazioni di produttività:
tra due periodi consecutivi
confronti multiperiodali
Confronti di produttività
nello spazio
per unità diverse, per la misura di divari di produttività
tra due unità differenti
confronti multilaterali
Una misura di produttività, di per sé, non vale molto
Poiché la produttività è il rapporto tra l’output ottenuto dal processo produttivo (es. Valore Aggiunto) e gli input impiegati nello stesso, si possono distinguere:
Misure di produttività parziale
: al denominatore del rapporto viene considerato
uno solo
degli input produttivi
Misure di produttività globale (o totale dei fattori)
: al denominatore del rapporto vengono considerati
tutti o almeno i principali input
produttivi considerati congiuntamente
Una
misura
di
efficienza
può essere genericamente definita come
rapporto
tra
l’output effettivamente realizzato e quello massimo che si sarebbe potuto realizzare, data la tecnologia, utilizzando le stesse quantità di input
(grado di aderenza del processo di produzione ad uno standard di ottimalità
La produttività (parziale) del lavoro
Formulario ed esempio con
un solo output
foglio 3
più output
In
assenza di miglioramenti della qualità
dei prodotti, gli incrementi di prezzi dal tempo s al tempo t possono essere attribuiti:
al normale adeguamento dei prezzi (es. dell’azienda) all’andamento generale dei prezzi
In assenza di
miglioramenti della qualità dei prodotti
, l’incremento dei prezzi è estraneo alla fase reale del processo produttivo e quindi non può entrare nella misura della variazione della produttività:
l’indice di variazione dell’output dovrà essere calcolato al netto della variazione dei prezzi (prezzi costanti)
Formulario ed esempio foglio 3
Sintesi della variazione degli output tramite numeri indici sintetici (di Laspeyres) delle
quantità
(o delle variazioni in volumi)
alla capacità (es. dell’azienda) di vendere i propri prodotti a prezzi più elevati, indipendentemente dalla qualità degli stessi
Le variazioni di qualità
dell’output
Nel caso di variazioni di qualità
dei singoli prodotti
dal tempo s al tempo t è importante capire in che
misura la variazione di prezzo osservata sia espressione di questa variazione qualitativa e in che misura sia invece ad essa estranea
La variazione di prezzo attribuibile al miglioramento di qualità:
definisce un incremento di valore che deve essere compreso nella variazione in “quantità” (volume) dell’output
può essere intesa come l’extra costo che si sarebbe dovuto sostenere nel periodo base s, con la tecnologia allora disponibile, per produrre il nuovo prodotto al posto del vecchio
Formulario ed esempio foglio 4
dell’input di lavoro
La variazione di qualità dell’input di lavoro si ha quando cambia la sua
composizione per qualifiche
(es. più operai specializzati e meno operai comuni): aumento della qualità
La misura della variazione dell’input (volume) di lavoro deve tener conto anche della variazione della sua composizione per qualifiche, altrimenti
si rischia una sottovalutazione
dell’effettiva
variazione dell’input di lavoro
impiegato nel processo produttivo e, di conseguenza, una
sopravvalutazione
della
variazione della produttività
.
Formulario ed esempio foglio 4
La produttività (parziale) del capitale
Formulario
Il capitale rilevante ai fini della misura della produttività è dato dall’
insieme dei beni durevoli impiegati nel processo produttivo
(fabbricati, impianti, macchinari, mezzi di trasporto, etc.). Pertanto:
E’ necessaria una misura più complessa e completa dell’input di capitale (rispetto all’input lavoro)
l’output è un fenomeno di flusso (produzione realizzata in un certo intervallo di tempo), mentre il capitale è tipicamente una misura di stock
Analogamente a quanto descritto con il fattore lavoro (si preferisce una valutazione in termini di flusso - i.e. ore di lavoro erogate - anzichè di stock - numero di occupati), il fattore capitale deve essere valutato come flusso di servizi resi all’interno del processo produttivo
Nelle analisi empiriche si ipotizza che
il flusso di servizi del capitale sia proporzionale allo stock dello stesso capitale
Lo stock di capitale viene corretto per il suo
grado di utilizzazione
u (0≤u ≤1), per tenere conto dell’input di capitale effettivamente impiegato nel processo produttivo
Difficoltà / Complessità:
esprimere lo stock di capitale a prezzi costanti: bisogna ricostruire in modo accurato l’iter di formazione di tutte le componenti dello stock
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considerare, per il calcolo della produttività aziendale, solo quei beni capitali posseduti dall’azienda e direttamente utilizzati nel processo produttivo: le immobilizzazioni materiali registrate nei bilanci comprendono tutti i beni posseduti dall’azienda, anche quelli non direttamente utilizzati nel processo produttivo
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comprendere, nel calcolo dell’indice della variazione dello stock, anche eventuali incrementi derivanti da miglioramenti di qualità
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Assegnare un valore allo stock di capitale impiegato nel processo produttivo: nei bilanci delle aziende il valore dei beni capitali è la risultante di un insieme ampio di valori, spesso sorti in tempi diversi
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