Per fare un film ci si doveva sottoporre a minuziosi controlli ideologici, perdendo anni interi:
il caso più spettacolare di questo tipo di ingerenza fu “Bezin Lug” (II prato di Bezin), il primo progetto sonoro del più noto regista sovietico Ejzenštein, fu totalmente bloccato, interrompendo la lavorazione, nel 1937 da Sumjatskij (Sumjatskij, il diretto rappresentante di Stalin che aveva l'industria cinematografica in pugno).
Relativamente, pochi cineastisubironole punizioni piùestreme, ma le vittime non mancarono:
il critico e sceneggiatore Adrian Piotrovskij fu arrestato nel 1938 e morìin un campo di prigionia;
anche l'operatore Vladimir Nilsen, un allievo di Ejzenštein, scomparve;
a Konstantin Eggert, un registatradizionale, fu invece impedito di fare qualsiasi film dopo il 1935.