1903 La sua vita fu sconvolta da un disastroso rovescio finanziario familiare: a seguito dell’allargamento di una miniera, in cui aveva investito tutte le sue sostanze e anche la dote della nuora, suo padre fallì. Sua moglie, già sofferente di ricorrenti stati depressivi, fu colpita da una crisi nervosa che si manifestava con un ingiustificata, patologica gelosia. Pirandello, venuto meno il sostegno economico della famiglia, fu costretto a cercarsi nuove fonti di guadagno dando lezioni private, traducendo testi tedeschi e intensificando a fini di lucro la propria produzione letteraria.
1924 Si iscrisse al partito fascista (una scelta opportunistica: la sua letteratura può essere interpretata anche come una costante messa alla berlina della società fascista e del ceto medio che ne era la componente fondamentale) e ottenne da Mussolini i finanziamenti necessari per dar vita a Roma a un teatro stabile che aveva come attrice principale Marta Abba, con la quale intrecciò un legame profondo, lasciandola erede dei diritti delle sue ultime opere.