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LUCREZIO
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LUCREZIO
Periodo storico
Nel I secolo a.C la cultura greca e si era diffusa in tutto l'impero romano. L'uomo si sentiva escluso dalla vita politica e si concentrava di più sull'individualità, si diffondono quindi nuove scuole filosofiche.
A Roma si diffonde l'EPICURAISMO, in particolare tra la plebe. Lucrezio era un sostenitore di questa filosofia (Epicuro era visto come il simbolo della ratio umana) e si impegnò nel diffonderla usando la forma del poema epico.
Cicerone non era favorevole alle teorie epicuree poichè sosteneva che avrebbero portato alla dissoluzione del mos maiorum ma non criticava Lucrezio perchè attratto dal suo modo di scrivere e di pensare
VITA
Le notizie sulla sua vita sono dovute a qualche citazione da Cicerone e da San Girolamo. Nasce tra il 98 e il 96 a.C o a Roma o a Napoli. Vive negli anni della rivolta di Spartaco e delle battaglie tra Cesare e Pompeo e vorrebbe un ritorno alla pace. Non fu ben visto dai politici del tempo e venne screditato dall'accusa (falsa) di follia. Morì nel 55 a.C
DE RERUM NATURA
Poema dedicato a Gaio Memmio,composto probabilmente dopo il 58 , rivisto e pubblicato (secondo S.Girolamo) da Cicerone dopo la morte di Lucrezio. E' suddiviso in sei libri articolati in tre gruppi da due (diadi) ed è scritto in esametri.
CONTENUTI
Il primo libro inizia con l'Inno a Venere, poi tratta dei principi generali della filosofia epicurea (atomi, concetto di morte e nascita) e alla fine confuta tutte le teorie contrapposte a quella di Epicuro.
Nel secondo libro viene illustrata la teoria del clinamen, grazie al quale è possibile la formazione di corpi diversi e il libero arbitrio dell'uomo;
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Nel terzo libro spiega che anima e corpo sono costituiti da due tipi di atomi diversi. Nel quarto libro tratta della gnoseologia epicurea, dei simulacra e da una sua descrizione delle passioni amorose e dei sensi (captano il flusso degli atomi e danno origine alla conoscenza e alla ragione)
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Il quinto libro tratta della mortalità del mondo e analizza la sua formazione, tratta anche del moto degli astri. Nel sesto libro cerca di dare una spigazione ai fenomeni fisici ma l'opera si conclude bruscamente con la narrazione della peste di Atene del 430
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V LIBRO
Analizza il modo in cui i re hanno dato vita alle città delineando effetti positivi e negativi del progresso (decadenza morale e necessità di bisogni innaturali).
Nel VI LIBRO manca la descrizione delle sedi degli dei e del fatto che con l'epicuraismo si possono superare i mali della peste
I LIBRO
Il lettore vine portato a riflettere sulla crudeltà della religione che suscita nell'uomo timore della morte. Anticipa Marx definendo la religione 'oppio dei popoli' e sostenendo che i timori dell'uomo per la morte e la religione sono dati dall'ignoranza delle leggi meccaniche e sono infondati.
POLITICA
Fonte di tormento per l'animo, il saggio si deve allontanare da essa e contemplare la natura
STILE
La sua poesia è scientifica e aveva il fine di persuadere, vi sono infatti numerose ripetizioni. Sono presenti inoltre: allitterazioni, assonanze, costrutti arcaici, grecismi, infiniti passivi in -ier, numerosi enjambement.
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La poesia è posta al servizio della diffusione dell'Epicuraismo perciò lo stile è severo ed elegante, pronto alla commozione e all'invettiva