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L'educazione per tutti per tutta la vita. Il contributo pedagogico di…
L'educazione per tutti per tutta la vita. Il contributo pedagogico di Ettore Gelpi (Veronica Riccardi) Cap 4 Educazione degli adulti e divisione internazionale del lavoro
LAVORO
una delle componenti principali dell'identità personale e sociale di ogni individuo della sua realizzazione della sua felicità
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è un'attività che l'uomo compie naturalmente, è al centro della sua vita anche se non la finalità e il mezzo con cui può soddisfare le sue necessità e quelle della sua famiglia
punto di vista di Gelpi
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la sua lotta è affinché l'educazione sia effettivamente uno strumento a servizio dell'uomo e non un mezzo per l'accrescimento delle ricchezze e della cultura di un ristretto gruppo di persone
fa delle proposte di opportunità che possono realizzarsi a condizione che si sviluppi una coscienza educativa capace di portare ogni uomo e donna al pieno sviluppo e alla piena realizzazione
il suo interesse per l'educazione riflette la portata globale dei problemi sociali e politici e una sua visione dell'educazione legata a settori della produzione, della politica e delle relazioni tra paesi sviluppati e sottosviluppati
educazione come strumento indispensabile nella lotta contro le conseguenze dell'ingiusta divisione del lavoro
gli studiosi di problemi educativi dovrebbero impegnarsi in accurate analisi della struttura politica, sociale ed istituzionale ed affrontare i temi dell'oppressione di classe, dei conflitti città-campagna, dello sfruttamento dei paesi del terzo mondo
Gelpi nel 1970 anticipa di 40 anni il problema della immigrazione e di culture estranee a quella occidentale facendo riflessioni sulla divisione internazionale del lavoro(era poco capito all'epoca, ma lo sarebbe oggi)
segue il pensiero di Paulo Freire convinto che tutti, "analfabeti" compresi, hanno importanti conoscenze e la capacità di produrre conoscenza partecipando attivamente all'azione educativa. Crede nel diritto all'educazione istituzionale ma non trascura di riconoscere la straordinaria forza dell'"auto-formazione"
altro riferimento fondamentale per Gelpi è Danilo Dolci che sostiene che un discorso non ha senso se non si traduce in un'azione concreta perchè non si fanno le cose per gli altri ma insieme agli altri, gli altri non sono strumento o fine ma autori e attori principali
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la divisione del lavoro
consiste nella ripartizione di compiti tra i membri di una società (è una costante in tutta la storia dell'umanità)
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Adam Smith (filosofo economista del 1700) conia il termine "divisione del lavoro" come motore dello sviluppo economico e della creazione della ricchezza
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effetti positivi
E. Durkheim (sociologo1858/1917) l'individuo ha il dovere di aderire alla divisione del lavoro cercando di trovare la propria realizzazione nel compito specializzato a lui attribuito
l'educazione oggi è una componente del lavoro stesso e la natura di questa educazione interessa una riflessione sul lavoro e viceversa
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Gelpi sostiene che l'accesso alle conoscenze e alla formazione costituisce un fattore decisivo per lo sviluppo dell'individuo e per la possibilità d'inserimento nel mondo della produzione
che un'analisi del lavoro nelle società contemporanee è la premessa di ogni strategia educativa
che l'aumento del livello di formazione iniziale dei lavoratori è un elemento importante a favore della trasformazione del lavoro
una riflessione sul lavoro che consideri solamente la condizione dei lavoratori in produzione è limitata
anche i disoccupati sono influenzati dalla divisione del lavoro perchè è proprio la trasformazione dell'organizzazione del lavoro e delle tecnologie che talvolta provoca disoccupazione e bisogno di ricollocamento
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lavoro "ad ogni costo"
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il "diritto al lavoro" è la prima richiesta dei lavoratori, seguita immediatamente da quella di una partecipazione alla gestione del proprio lavoro
AUTOGESTIONE
gestione collettiva dell'autonomia rendendo il potere ai lavoratori rispetto ai mezzi di produzione (esempio: Jugoslavia)
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se l'operaio (o l'intellettuale) considera il lavoro solo un mezzo per soddisfare i bisogni esterni ad esso allora il suo diventa lavoro-sacrificio, non gli appartiene, lo rende infelice
è necessario allargare l'esperienza educativa e culturale per combattere la divisione gerarchica ponendo il problema dell'educazione a livello internazionale
regolando l'economia su tutto il pianeta attraverso strutture politiche ed economiche pubbliche a misura d'uomo
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Educazione degli adulti: creatività per cambiare
Gelpi vede nella formazione una concreta possibilità per tutte le persone di riappropriarsi del proprio futuro e di partecipare alle scelte politiche, economiche e sociali che le riguardano
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l'importazione dell'educazione degli adulti significa declino della produzione e dell'azione culturale
allo stesso tempo tutte le popolazioni devono partecipare allo sviluppo delle attività educative e culturali e all'integrazione/comunicazione tra i diversi progetti educativi delle diverse società
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l'impegno del formatore è quello di mettere ciascuno nelle condizioni di essere educatore, non "adattatore"(non si devono adattare gli altri alla nostra educazione, ma spingerli alla creatività e alla responsabilità di poter educare)
creatività
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c'è bisogno di una creatività permanente per comprendere la complessità del processo produttivo e il suo collegamento con il mondo del lavoro
la creatività è una caratteristica del leader che deve essere coraggioso (tante tentazioni fra denaro e potere), flessibile e autocritico
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