La sinfonia I termina "sinfonia" deriva dal greco e significa "consonanza", cioè "quello che suona bene insieme". La sinfonia classica, però, è un genere strumentale ben preciso e definito, benché ritenuto presente secondario e usato nei concerti come introduzione ai pezzi solistici di strumentisti e cantanti: nulla di più di una bella cornice per un bellissimo quadro. Il progresso della sinfonia, in seguito, e quello di pari passo con quello dell'orchestra: al gruppo degli archi, di cui erano già aggiunti in precedenza oboi, fagotti, trombe e timpa- ni, si unirono i corni, il flauto traverso e il clarinetto. Con l'applicazione della forma-sonata se giunse poi ai capolavori sinfonici della maturità di Haydn e Mozart: non più semplici brani decorativi e un po'superficiali, ma brani completi, grandi architetture musicali caratteristiche di caratteristiche individuali, pur fondate su un modello comune, quasi sempre rispettato: articolazione in quattro movimenti, cioè allegro - andante - minuetto - finale allegro; primo movimento in forma-sonata, di carattere estroverso e spigliato, ricevuto precedentemente da un'introduzione lenta; secondo movimento di carattere intimo e meditativo; terzo in forma di minuetto. In alcuni casi Haydn ha sostituito il minuetto con un più rapido scherzo, influenzando molti compositori dell'Ottocento; quarto movimento in forma sonata o di rondò; una sezione ritorna molte volte, inframmezzata da altre di carattere diverso. Il quarto movimento acquistato rilevanza nel corso del tempo, per controbilanciare il primo.
L’eccelso livello raggiunto dal gemere sinfonico alla fine del secolo è rappresentato dalla penultima sinfonia di Mozart, K550, composta durante l’estate del 1788. Ecco il primo movimento, Molto allegro, con il suo inizio sottovoce, che esige immediata attenzione. Il primo tema, in Sol minore, viene esposto due volte: la seconda volta modula verso la tonalità del secondo tema; l’esposizione viene poi ripetuta, come sempre succede nella forma-sonata. Lo sviluppo si apre con una curiosità modulazione alla tonalità di Fa diesis minore: l'inizio del primo tema è usato ampliamente in sovrapposizioni, mentre il secondo tema stranamente non compare per niente; la ripresa, infine, ripropone i temi come li abbiamo ascoltati all'inizio, ma entrambi nella stessa tonalità di base, Sol minore. Così il solare secondo tema fa tutto un altro effetto: è divenuto malinconico, come un personaggio che abbia subito tristi vicissitudini ...