"ogni genocidio è unico nella sua dinamica di orrore, nei suoi procedimenti, nelle sue conclusioni. Ma ogni genocidio è simile agli altri perché la Macchina del Male ha molti volti, molte metamorfosi, ma un'unicità di fondo , dovuta dal fatto che il male è monotono, innaturale, chiuso dentro spazi definiti. è costruito come una macchina d'acciaio, e posa sulla negazione" (Antonia Arslan)