Il pensiero verghiano subisce una decisiva svolta quando avviene la conversione al Verismo preceduta da un accostamento al Naturalismo francese al confronto prima con Emile Zola, e poi, quello decisivo, con Luigi Capuana. Il Verismo è affine al Naturalismo nei suo tratti fondamentali, l'oggettività e l'impersonalità, ma differisce per la sua scarsa fiducia nel progresso scientifico, al contrario del Naturalismo che faceva di questo pensiero il suo caposaldo.