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La fine del comunismo - Coggle Diagram
La fine del comunismo
1985 Michail Gorbaciov: politica della distensione l'Occidente
denuncia dei difetti del comunismo
1985: a Ginevra accordo con Reagan, presidente USA, per il disarmo
1987: a Washington trattato per la distruzione di tutti i missili atomici puntati sull'Europa occidentale
ritiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan
glastnost
: trasparenza ovvero libertà di opinione
perestroika
: ristrutturazione ovvero riforme in ambito economico (libero mercato e fine del controllo statale dell'economia)
rinuncia al controllo militare delle aree comuniste dell'Est europeo
crollo dei regimi comunisti in Europa
Polonia: 1990 elezione di Walesa, presidente della Repubblica polacca
Germania dell'Est: 1989 crollo del muro di Berlino e riunificazione della Germania (decretata nel 1990)
Ungheria, Cecoslovacchia, Bulgaria e Romania: nascita di regimi democratici
Jugoslavia:
guerre nei Balcani
1990-1991: Repubbliche baltiche (Lettonia, Estonia, Lituania)
1991: fine dell'URSS comunista, nascita della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti) ed elezione di Boris Eltsin come presidente della Russia, la principale delle repubbliche della CSI
fu causata da
difficoltà internazionali dell'URSS
1978: invasione dell'Afghanistan da parte dell'esercito sovietico per controllare un'area vicina alle zone di produzione del petrolio
1980: ritorsione degli USA e ritorno della guerra fredda (assenza alle Olimpiadi di Mosca; sospensione degli accordi sul parziale disarmo nucleare; installazione di missili nucleari in Europa; diminuzione esportazioni di grano in URSS)
opinione pubblica sfavorevole all'URSS a causa della repressione degli oppositori al regime comunista in Vietnam
conquista dello spazio:
sfida tra URSS e USA
fallimento economico dell'URSS
sistema industriale arretrato (fabbriche con macchinari altamente inquinanti; prodotti scarsi e scadenti)