Vincent Willem van Gogh nasce figlio di una coppia formata da un pastore protestante e dalla figlia di un ricco rilegatore di libri. Viene al mondo esattamente un anno dopo il fratellino partorito già morto. Questo paradosso gli segnò l'infanzia, poiché i genitori lo consideravano inferiore a quanto sarebbe stato l'altro Vincent. Quattro fratelli vennero dopo di lui, tre femmine e un maschio, Theo (Theodorus, il nome del padre), con cui strinse un profondo rapporto e creò un grandissimo scambio epistolare, che permise di ricostruire la sua vita.
Durante la propria vita passa da un lavoro all'altro, invaghendosi di varie donne. Nel 1888 si trasferisce in Provenza con l'amico pittore Paul Gauguin, che non trova il paese di Arles sia bello come lo vede Vincent, ma lo trova povero e trasandato. Tra i due nascono dissapori, che culminano in un litigio nella quale Gauguin abbandona Arles e Vincent si taglia il lobo dell’orecchio sinistro. Cade in profonda depressione quando scopre che il fratello ha un figlio, temendo che si allontani da lui lasciandolo più solo si quanto sia già. Prova a suicidarsi, ingerendo colori tossici, ma ottiene solo di vedersi vietato dai gestori del manicomio in cui alloggiava, il poter dipingere a olio. Lascia la clinica per andare a visitare il fratello a Parigi. Decide di trasferirsi a Auvers, un paesino a trenta chilometri da Parigi, dove abita il dottor Gachet, amico di Theo, ritratto da Vincent nel quadro “Ritratto del dottor Gachet”. Muore a 37 anni, probabilmente suicida, da un colpo di pistola allo stomaco, dopo aver dipinto oltre 1600 opere tra dipinti, bozzetti e incisioni.
Alcune delle sue opere più famose sono “Notte stellata”, “Campo di grano con volo di corvi”, “Girasoli”, “Il caffè di notte” e “La casa gialla”, rappresentante l’omonima abitazione in cui alloggiarono lui e Gauguin.