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DARWIN E I MECCANISMI EVOLUTIVI - Coggle Diagram
DARWIN E I MECCANISMI EVOLUTIVI
Le idee sull'origine dei viventi dall'antichità a Lamarck
Aristotele
(384-322 a.C.), anche se non era un evoluzionista scrisse che la natura passa gradualmente dagli esseri inanimati a quelli animati.
Anche
Sant'Agostino
(354-430) sostenne l'esistenza di processi evolutivi.
Il
greco Anassimandro
(intorno al 500 a.C.) sostenne che: in origine gli esseri umani sono nati dai pesci e poi vennero gettati sulla Terra.
Lo scrittore romano
Lucrezio Caro
(99-55 a.C.) scrisse che la natura creò la varietà dei viventi con modi e tempi diversi.
Dall'
Antichità
al
Medioevo
e fino a quasi due secoli fa, le concezioni dominanti erano il
fissismo
(le forme viventi non cambiano nel tempo, sono 'fisse') e
creazionismo
(in cui le forme viventi sono state create da una divinità all'inizio del mondo).
Nel
Settecento
il pensiero delle specie immuni perse credibilità e con lo studio dei fissili si inizia a dubitare che la Terra avesse solo 6000 anni come citato nella Bibbia
Georges-Louis Buffon
comincia ad affacciarsi al concetto di
modificazione nel tempo
, cioè
evoluzione
L'inizio dell'evoluzionismo scientifico: Lamarck
La teoria di
Jean-Baptiste de Lamarck
si basa su due principi fondamentali:
Gli organi di un animale non ancora adulto possono svilupparsi atrofizzarsi in rapporto al minore o al maggiore uso (
principio dell'uso e del non uso degli organi
)
Le modificazioni e i caratteri che vengono acquisiti dall'individuo durante la sua vita possono essere trasmessi ai figli (
principio dell'ereditabilità dei caratteri acquisiti
)
La teoria delle catastrofi
Georges Cuvier
(1769-1832) formulò la teoria delle catastrofi, cioè la Terra sarebbe stata colpita da ripetuti eventi catastrofici che avrebbero gradualmente distrutto le forme di vita di intere regioni e poi popolate da specie differenti.
La teoria dell'evoluzione di Darwin
Darwin era uno scienziato che ha fatto molte esplorazioni nel mondo.
La
teoria dell'evoluzione di Darwin
afferma che fra tutti gli esseri viventi esistono dei legami di parentela e che ogni specie è derivata, con qualche cambiamento, da un'altra specie precedente.
Gli individui delle popolazioni delle varie specie presentano un
variabilità di caratteri
, cioè possiedono caratteristiche differenti che sono casuali, alcune di queste variazioni o modificazioni sono ereditabili;
Gli organismi che presentano caratteri meno adatti hanno minori possibilità di riprodursi e se le condizioni ambientali non mutano sono destinati nel tempo all'
estinzione
.
Gli individui di una popolazione tendono a generare nuovi nati in numero molto maggiore rispetto alle limitate risorse disponibili nell'ambiente;
Gli individui devono competere tra di loro per le limitate risorse (
lotta per la l'esistenza
) e solo pochi di essi potranno sopravvivere fino all'età adulta riprodursi; l'ambiente favorisce gli organismi che possiedono caratteri più adatti alle condizioni da esso imposti.
Gli organismi meglio adatti sopravvivono in maggior numero e trasmettono i propri caratteri alla prole; essi danno vita a un numero maggiore di discendenti rispetto agli altri componenti; la popolazione nel tempo cambia gradualmente le sue caratteristiche, cioè
evolve
;
La diversità dei viventi e l'idea di evoluzione
Nel '700 si conoscevano 40 mila specie, invece oggi si conoscono quasi 2 milioni di specie, quindi un bel passo avanti.
Le specie che conosciamo adesso sono un millesimo rispetto a quelle che sono esistite sulla Terra
EVOLUZIONE
La parola evoluzione deriva dal verbo latino 'evolvere', dire perciò che gli Uccelli si sono evoluti dai Rettili significa affermare che antichi animali hanno modificato e sviluppato la lorol forma, fino a diventare Uccelli.
Ogni specie è diversa da tutte le altre, ma assomiglia sempre a qualcun'altra.
teoria dell'evoluzione
Questa teoria afferma che fra tutti gli esseri viventi esistono dei legami dio parentela e ceh ogni specie è derivata da qualche specie preccedente