Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
LA CUCINA ITALIANA NELLA PRIMA META' DEL NOVECENTO - Coggle Diagram
LA CUCINA ITALIANA NELLA PRIMA META' DEL NOVECENTO
LE CARATTERISTICHE DI BASE DELLA CUCINA NAZIONALE ITALIANA
Lo chef Marie-Antoine Carême nel 1800 aveva stabilito le regole della cucina classica francese.
In Italia, invece, mancò questa figura che le stabilisse per la cucina all'italiana.
Solo Pellegrino Artusi si adoperò di un ricettario: "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene".
Aveva sperimentato la cucina economica servendosi dell'aiuto del cuoco e della governante della casa.
La cucina italiana nacque come la cucina casalinga.
Una sua caratteristica era l'utilizzo di condimenti semplici.
Altre caratteristiche di questa cucina erano: familiare, semplice e regionale.
I RICETTARI E L'ATTENZIONE ALLE CUCINE REGIONALI
Il modello di Artusi viene diffuso in Italia mediante libri e riviste.
Ad inaugurare questo percorso fu Alberto Cougnet che pubblicò "Il ventre dei popoli".
Dedicata alla cucina nel mondo.
C'era una parte dedicata alla cucina e alla cantina italiana in cui valorizzava le specificità regionali italiane.
Anche Adolfo Giaquinto scrisse "La cucina di famiglia" e "Il pesce nella cucina casalinga".
Un vero e proprio ricettario dedicato alla cucina ittica.
Ada Boni scrisse "La cucina romana", "Il talismano della felicità" e "Il cucchiaio d'argento".
Ricettari semplificati.
Offrono un'esposizione chiara e ordinata.
L'attività di Giaquinto e della Boni si estese al settore della stampa periodica.
Giaquinto fondò "Il Messaggero della Cucina".
Una rivista professionale per cuochi, educandati, esercenti, trattorie e pensioni.
Boni divulgò "Preziosa", rivolta al pubblico femminile.
Successivamente "La Cucina Italiana", ancora oggi sul mercato.
Successivamente Vittorio Agnetti viaggiò per l'Italia e inserì nel suo manuale "La nuova cucina delle specialità regionali".
Un insieme delle ricette che aveva assaggiato ed utilizzò dei nomi in dialetto.
Tutte dimostravano che la cucina italiana superava per varietà e bontà quella francese.
Si diceva che la cucina lombarda era la migliore, per la cotoletta e il risotto conosciute in tutto il mondo.
La cucina partenopea e Napoli erano conosciute per i maccheroni; anch'essi conosciuti in tutto il mondo.
Si diffuse anche nelle famiglie.