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ALESSANDRO MAGNO - Coggle Diagram
ALESSANDRO MAGNO
Alessandro preparò con cura l'attacco, insieme ai suoi più fidati generali: Parmenione e Antipatro (al quale aveva affidato l'incarico di sostituirlo in Macedonia)
30.000 fanti, 5.000 cavalieri, 160 navi: questo era l'esercito di invasione.
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SECONDA VITTORIA NEL 333 A ISSO. A questa battaglia partecipò anche il re Dario III, che però si diede alla fuga. A quel punto Alessandro non si fermò, ma marciò verso le città fenicie e in particolare si impadronì della ricchissima città di Tiro, che venne rasa al suolo.
Prima di sferrare l'attacco decisivo a Dario, Alessandro si recò in Egitto, dove venne accolto come un liberatore, proclamato faraone e figlio di Amon-Ra
VITTORIA FINALE: le forze di Dario vennero definitivamente sconfitte a Gaugàmela. Dario alla fine venne ucciso da una congiura.
REGNO DI MACEDONIA
A NORD-EST DELLA GRECIA, TERRITORIO MONTUOSO, COPERTO DI FORESTE.
economia legata all'agricoltura, alla pastorizia e allo sfruttamento delle foreste per il legname.
i macedoni non erano riconosciuti come greci, parlavano un dialetto greco ma erano considerati quasi dei barbari per la loro arretratezza.
fin dalle origini è una monarchia. Il potere del re non era assoluto, ma limitato da una potente aristocrazia terriera e guerriera.
Prima metà IV secolo: mentre le poleis greche erano in perenne conflitto, in Macedonia si rafforzò il potere del re rispetto all'aristocrazia.
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Ma la conquista dell'intero impero persiano non era abbastanza per Alessandro: la sua intenzione era quella di FONDARE UN IMPERO UNIVERSALE TRA ORIENTE E OCCIDENTE.
Per questo si spinse sempre più a est percorrendo le vie carovaniere della seta e delle spezie. Giunto fino alla valle del fiume Indo, sconfisse il re indiano Poro (nel 326 a.C. a Idaspe). Intendeva dirigersi verso il Gange, ma fu costretto a fermarsi dal suo esercito.
Nel 323, dopo essere rientrato a Susa, Alessandrò morì improvvisamente.
Approfittando della morte di Filippo, molte città greche pensarono di ribellarsi al dominio macedone, in particolare Tebe: nel 335 a.C. Alessandro punì la città radendola al suolo.
A questo punto Alessandro poté prepararsi alla conquista della Persia. La sua propaganda puntò molto sull'ideale panellenico della concordia tra tutti i greci e sulla necessità di sottrarre allo storico nemico persiano L'Asia minore, per ricostituire l'unità del mondo greco.