LA RIVOLUZIONE AMERICANA
I coloni e gli "indiani"
I primi coloni europei in America
I primi europei a colonizzare l'America settentrionale, a inizio Seicento, furono inglesi e olandesi ed erano generalmente al servizio delle compagnie commerciali.
A partire dal 1620, cominciarono a stabilirsi in America anche coloni inglesi spinti da motivazioni religiose, come i puritani alla ricerca di libertà religiosa.
Una delle feste più popolari negli Stati Uniti è il Giorno del ringraziamento, che festeggia l'arrivo della nave Mayflower nel 1620, che trasportava il primo gruppo di coloni.
I coloni e gli schiavi africani
Nel Seicento e Settecento arrivarono in America non solo britannici, ma anche abitanti di tutto il resto d'Europa settentrionale (tedeschi, svedesi, polacchi, francesi). Molti coloni appartenevano al ceto medio o classi sociali ancora più umili.
Alcuni accettavano addirittura di diventare servi per alcuni anni per pagarsi il viaggio.
Un altro gruppo di immigrati fu quello degli obbligati, ovvero gli schiavi neri
I nativi americani
Si calcola che all'arrivo dei primi coloni europei, nell'America settentrionale vivessero dai sei agli otto milioni di nativi, chiamati indiani o pellerossa
Occupavano uno spazio vastissimo e diedero vita a decine di civiltà profondamente diverse, per la maggior parte sedentarie
Le tredici colonie e la Rivoluzione
I possedimenti inglesi si disponevano lungo la costa atlantica ed erano costituiti da tredici colonie, abitate da poco meno di 4 milioni di abitanti, di cui 1,5 milioni erano schiavi.
Le colonie settentrionali (Massachusetts, Connecticut, Rhode Island, New Hampshire) erano comunità agricole puritane di piccoli e medi proprietari.
Le colonie del centro (New York, Pennsylvania, New Jersey, Delaware) prosperavano grazie al commercio. La popolazione era molto più varia dal punto di vista religioso ed etnico.
Nelle colonie meridionali (Virginia, Maryland, Carolina del Sud, Georgia) dominavano le grande piantagioni lavorate dagli schiavi.
Elementi comuni delle colonie
⏫ Elevata mobilità sociale: i coloni più poveri avevano la possibilità di migliorare la propria condizione, al contrario di quanto accadeva in Europa dove gli aristocratici conservavano ricchezza e privilegi.
👤 Esistevano ovunque assemblee e istituzioni elettive. I coloni eleggevano dei parlamenti, spesso anche il giudice o i membri dei governi locali. In alcuni stati del Nord vennero anche elaborate delle costituzioni, che stabilivano i diritti degli abitanti. Tuttavia il diritto di voto era limitato ai cittadini bianchi più ricchi.
🌳 Era inoltre comune l'atteggiamento nei confronti del territorio, che era considerato a loro piena disposizione. I nativi erano solo selvaggi.
I rapporti con l'Inghilterra
Il re d'Inghilterra si limitava a nominare per ogni colonia un governatore. I rapporti commerciali erano però regolamentati dalla corona britannica a proprio vantaggio: le colonie erano obbligate a esportare alcuni prodotti solo verso l'Inghilterra. Inoltre non potevano produrre beni come i prodotti tessili o siderurgici, che potevano essere importati solo dall'Inghilterra.
⚔ Lo scontro con l'Inghilterra
La tensione crebbe per tutto il Settecento, culminando con la legge sul bollo del 1765, che cercava di imporre alle colonie una tassa sui giornali e documenti. Era la prima volta che veniva imposta una tassa alle colonie, che però si rifiutarono.
⚠ I coloni sostenevano il principio che non può essere tassato chi non gode di rappresentanza politica: no taxation without representation. Infatti, non vi erano rappresentanti delle colonie nel parlamento inglese.
🇺🇸 La rivoluzione e la nascita degli Stati Uniti
Nel 1774 si stabilì la fondazione di un esercito unitario delle colonie, comandato da George Washington. Era prevalsa l'idea che bisognasse difendere i principi di libertà e di uguaglianza fra gli uomini, di derivazione illuminista.
🎊 Il 4 luglio 1776 le colonie approvarono la Dichiarazione di indipendenza, con cui si dichiaravano autonome.
La guerra con l'Inghilterra durò dal 1776 al 1783 e vide il successo dei coloni, anche grazie all'appoggio di Francia e Spagna.
La Costituzione americana
Dopo l'indipendenza sorge il problema dell'organizzazione delle 13 colonie. Sarebbero diventate stati autonomi uniti in una confederazione? Oppure un vero Stato unitario di tipo federale?
Confederazione: associazione fra Stati nella quale ognuno mantiene buona parte dei propri poteri, delegandone alcuni al governo centrale. In una confederazione uno Stato può tornare ad essere completamente indipendente.
Federazione: un'unione di Stati che dà luogo a un vero e proprio Stato, da cui i membri non possono staccarsi, ma garantisce comunque una certa autonomia.
Si decise di adottare il sistema federale. Nel 1788 entrò inoltre in vigore la Costituzione. Nel 1789 George Washington venne eletto primo presidente americano.
La Costituzione americana è in vigore ancora oggi e fu una delle prime ad adottare i principi illuministi.
🇺🇸 Gli Stati Uniti sono una repubblica, il cui presidente è eletto ogni quattro anni e controlla il potere esecutivo. Alla fine del Settecento poteva votare solo una parte della popolazione (erano esclusi i neri, i nativi e le donne).
💰 Gli Stati Uniti sono uno stato federale. Il governo centrale controlla la difesa, la moneta, i rapporti internazionali e stabilisce i diritti fondamentali.
👥 Il potere legislativo è controllato dal Congresso, il parlamento. Il Congresso è diviso in due assemblee: il Senato, costituito da due senatori per Stato e la Camera dei rappresentanti, nella quale sono inviati un numero proporzionato di eletti in base alla popolazione dello Stato.
👨⚖️ Il potere giudiziario è in mano alla Corte suprema, oltre che dei tribunali federali e statali. Alla Corte suprema spetta il compito di verificare che le leggi degli Stati e del Congresso rispettino la Costituzione.
La Costituzione prevedeva il bilanciamento dei poteri che ha come obiettivo quello di evitare che una sola persona o istituzione possa ottenere troppo potere.