In un piccolo paesino sul lago di Como si preparano le nozze per Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, il potente Don Rodrigo innamoratosi di Lucia, tenta di impedire il matrimonio: manda i suoi uomini a minacciare Don Abbondio, poi tenta senza successo di far rapire Lucia. I due giovani con la madre di Lucia sono costretti a fuggire con l'aiuto di frate Cristoforo. Lucia e sua madre trovano ospitalità in un convento a Monza, mentre Renzo si reca a Milano dove rimane coinvolto in una sommossa popolare. Venne imprigionato ingiustamente ma poi riesce a scappare e si rifugia a Bergamo dove vive e lavora suo cugino Bartolo. Don Rodrigo ha scoperto dove si nasconde Lucia e con l’aiuto di un potentissimo criminale, l’innominato, riesce a farla rapire, viene condotta nel castello del suo rapitore: in preda al terrore fa voto di rinunciare al matrimonio con Renzo se si salverà. L’innominato, pentito dei suoi misfatti, libera Lucia e la affida a due benefattori che vivono a Milano. A causa della guerra per la secessione nel Monferrato scendono in Italia le truppe mercenarie dei lanzichenecchi che saccheggiano il territorio, uccidono chiunque si opponga e diffondono il virus della peste. Lucia si ammala e viene condotta al lazzaretto. Nel frattempo è appena guarito Renzo dal contagio, torna a Milano per cercare la fidanzata.
Renzo ritrova Lucia convalescente ma ancora viva. Quando Lucia gli ha detto che a causa del voto non può più sposarlo, Renzo si rivolge a padre Cristoforo. Dopo aver parlato con Lucia, il frate la scioglie dal voto. La ragazza torna al suo paese dove i due si sposarono e dopo si trasferirono nel bergamasco, la loro vita riprende il suo corso normale, sempre illuminata dalla fede di Dio.