Fotografia
Ti è mai capitato di passeggiare per le vie della tua città - contemplando il caos e il rumore che le rappresenta; osservando le persone sedute ai tavolini di un café, o sulle panchine, mano per mano con il proprio figlio o il proprio partner; mentre si gustano un gelato o si muovono veloci con i tacchi a spillo e le valigette in mano nel traffico, vanno di fretta; fermarti, alzare lo sguardo al cielo, e restare a fissarlo per secondi, minuti interminabili, perdendo la cognizione del tempo,in cui rimani rapito dalle sue sfumature- e pensare «non voglio dimenticarlo.»?
Quella specie di bisogno, istinto, di scolpire nella tua mente qualsiasi cosa abbia catturato il tuo occhio e la tua attenzione. Ciò che ti ha fatto fermare in quella via fin troppo rumorosa e gremita di gente, e ti ha fatto scordare tutto il resto. Beh, noi siamo fortunati: abbiamo gli strumenti per poterlo fare. Ma non è sempre stato così. Per questo dobbiamo ringraziare un uomo follemente innamorato del paesaggio di fronte al suo davanzale e con l'incessante voglia di immortalarlo, di nome Nicéphore Niépce.
Così, tra il 1826 e il 1827, venne scattata la prima fotografia permanente della storia. Questa si chiama Vista dalla finestra a Le Gras e ritrae appunto il panorama visto dalla finestra del primo piano della casa-laboratorio di Niépce. É stata catturata con una camera oscura su un foglio da stagno ricoperto di bitume di Giudea, dopo un esposizione che si suppone sia stata di 8 ore ma che può essere stata allungata anche a più giorni. Successivamente questi studi furono approfonditi da Daguerre che definì questa tecnica "fotografia", il cui termine significa "scrittura della luce".
La fotografia ci rende felici, ritornano alla memoria tanti bei ricordi, è una memoria visiva, ma cosa importantissima ci fa scoprire quello che è successo tanto tempo fa, e senza di essa tante cose non sarebbero arrivate a noi.
«se le storie si potessero
dire a voce non esisterebbe la fotografia.»
me
Non ho un vero e proprio hobby per la fotografia, e non è nemmeno un passatempo. è più un interesse "superficiale". Mi piace più osservare che immortalare. Starmene un un angolo a supervisionare il tutto piuttosto che passare effettivamente all'azione. Però mi ha sempre stregato avere in mano una macchina fotografica, e ancora di più vedere qualcuno mentre ne fa uso. Non ho una precisa tipologia di foto, o un particolare soggetto che mi interessa vedere venir ritratto, e forse è proprio per questo che non mi concentrerò mai appieno sulla fotografia. Ma c'è comunque qualcosa che me la fa trovare affascinante, ed è per questo che ho deciso di trattarla nel mio esame di terza media.
letteratura
• verismo
➪︎Giovanni Verga, Rosso Malpelo
creatori:
-
Giovanni Verga
biografia
•nasce il 2 Settembre 1840
o l'8 Settembre 1840
o il 31 Agosto 1840,
Catania
•tra il 1856 e il 1857 (16 anni) scrive il suo primo romanzo Amore e Patria che però, etichettato dal suo professore di latino come immaturo, non pubblica
•1858 facoltà di legge all'Università di Catania, ma nel 1861 la abbandona preferendo letteratura e giornalismo politico
•si arruola nella Guardia Nazionale nel 1860 con l'arrivo di Garibaldi, ma versa 3100 lire per andarsene
•a Firenze (capitale) conosce Luigi Capuana (tra il 65 e il 66)
•si trasferisce a Milano dal 20 Novembre 1872 (fino al1893) e scrive opere tardoromantiche
•nel 1878 viene pubblicato Rosso Malpelo e nello stesso anno muore sua madre
•nell' Agosto 1879 esce Fantasticherie, scrive Jeli il Pastore, e pubblica alcune novelle di Vita dei Campi
•nel 1893 si trasferisce a Catania e ci rimane fino alla morte dedicandosi alla scrittura e alla fotografia
Vita dei Campi:
- Fantasticherie
- Jeli il pastore
- Cavalleria rusticana
- La lupa
- L'amante di Gramigna
- Guerra dei Santi
- Pentolaccia
- Il come, il quando ed il perché
- Nedda
- Rosso Malpelo
Rosso Malpelo:
trama: la novella descrive la realtà di povertà e sfruttamento delle classi disagiate della Sicilia attraverso la vita di ragazzo dai capelli rossi.
Soffocato dai pregiudizi che comporta avere i capelli del medesimo colore affibiati dalla mentalità regredita popolare
-persino sua madre fa fatica a fidarsi di lui- ed è quindi costretto d emarginazione. L'unico che gli dona l'affetto di cui ha bisogno è suo padre, Mastro Misciu, anche soprannominato Misciu Bestia, che condivide con lui il colore di capelli e il lavoro ad una cava di rena rossa. Proprio per questo quando viene a conoscenza della sua morte, avvenuta nella cava, più scorbutico e burbero, e distante. Dopo la morte del padre, arriva a lavorare alla cava un giovane ragazzo soprannominato Ranocchio, e lui acconsente a prenderlo sotto la sua ala. Da un lato lo protegge, ma dall'
opere:
Amore e Patria
I carbonari della Montagna
Sulle Lagune
Casa da Thè (verista)
I nuovi tartufi
Una peccatrice
Storia di una Capinera
Eva, Nedda, Eros, Tigre Reale
Primavera ed altri racconti
Il ciclo dei vinti
Poveri Pescatori
Il marito di Elena, novelle rusticane
Una capanna e il tuo cuore
I Malavoglia
Vita dei Campi
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scienze
• metodo scientifico
Il metodo scientifico è la modalità con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile.
•osservazione
•individuazione del problema
•documentazione
•formulazione dell'ipotesi
•verifica sperimentale
•analisi dei dati
•ipotesi confermata
•comunicazione dei risultati
•ricerche e altre verifiche
•formulazione della legge